FIRENZE
Cronaca

La scuola alza la testa. Mostre, letture, esperti: "Prepariamo i giovani a dire no alla violenza"

Il femminicidio di Giulia finisce sui banchi: le reazioni dei presidi. La presidente Cassano: "La donna porti i propri valori in ogni ruolo".

La scuola alza la testa. Mostre, letture, esperti: "Prepariamo i giovani a dire no alla violenza"

La scuola alza la testa. Mostre, letture, esperti: "Prepariamo i giovani a dire no alla violenza"

di Elettra Gullè

Mostre, incontri, letture. E, stamani, un minuto di silenzio, alle 11, in tutti gli istituti. Le scuole da tempo portano avanti progetti anche sul contrasto alla violenza di genere, ma il brutale omicidio di Giulia Cecchettin richiede necessariamente un impegno ancora maggiore. Lo sottolinea chiaramente Nicola Iannalfo, dirigente del liceo classico Michelangelo: "La scuola viene puntualmente chiamata in causa, sia per monitorare eventuali situazioni a rischio sia come mezzo per provare ad arginare il sempre più preoccupante fenomeno della violenza contro le donne" osserva il dirigente.

Ieri mattina Iannalfo ha incontrato i ragazzi di una quinta, che insieme ad altre classi domattina saranno in piazza Santissima Annunziata, ad ascoltare le letture tratte dal libro ‘Ferite a morte’. "Ho chiesto ai ragazzi - dice Iannalfo, - di riflettere sul ruolo che la scuola può avere nel prevenire certi comportamenti violenti. Ho fatto notare loro che, anche nel caso dell’omicidio di Giulia, alla fine purtroppo si è trattato di una lotta, in cui il più forte fisicamente ha prevaricato sul più debole. Invece il confronto, il dialogo devono sempre avvenire ad armi pari, sullo stesso piano. Non si deve usare la forza. Ecco, ho spronato i ragazzi a ragionare su questo".

Anche il liceo scientifico Da Vinci da anni "affronta il tema nell’ambito dell’educazione civica, con progetti ad hoc", fa sapere la dirigente, Annalisa Savino. "Facciamo anche incontri di educazione alla sessualità - aggiunge -. Quest’anno, intorno alla data del 25 novembre svolgeremo varie attività di sensibilizzazione". All’Itis Da Vinci si lavora per una "mostra di prodotti iconografici degli studenti da allestire negli atri dei nostri plessi", racconta il preside Marco Paterni. Che aggiunge: "Il corso di fotografia ci consente di produrre immagini e grafica di un certo impatto, con frasi scelte dagli studenti stessi". Mentre il preside del comprensivo Barsanti, Marco Menicatti, oggi inviterà i suoi docenti a fare sì un minuto di silenzio, ma anche uno di ‘parola’, riflettendo sulle parole del padre di Michela Noli, Massimo che lavorara alla Barsanti. Proprio lui oggi invoca una legge contro "chi sa di un piano di morte, ma tace". Al classico Galileo quest’anno si terrà un corso di educazione all’affettività. Allo scientifico Gramsci sono stati i genitori a rivolgersi direttamente alla presidenza. "I recenti fatti di cronaca hanno suscitato grande sconforto e preoccupazione in noi genitori - si legge nella mail -. Chiederemmo se ci fosse la possibilità di organizzare degli incontri strutturati con personale specializzato nell’affrontare tutto ciò che riguarda la gestione dei sentimenti, delle eventuali delusioni amorose, del concetto arcaico di possesso e dell’impulso alla sopraffazione".

"Viviamo ancora in una società patriarcale, in cui alcuni ruoli sono destinati per genere e non per scelta", osserva l’assessore alle politiche sociali della Toscana, Serena Spinelli. Ieri, anche UniFi ha ricordato Giulia e tutte le donne vittime quest’anno di femminicidio. Un minuto di silenzio ha aperto la conferenza ‘Il racconto di due presidenti: Corte Costituzionale e Corte di Cassazione’, alla presenza della presidente emerita della Corte costituzionale Silvana Sciarra e della prima presidente della Corte suprema di Cassazione Margherita Cassano. Di "bilancio molto positivo dei lavori nelle scuole" parla Elodie Migliorini di Artemisia: "Abbiamo raccolto moltissimi progetti in un libretto, che parla di violenza di genere e dei laboratori svolti nelle scuole". "Abbiamo aiutato gli studenti delle superiori a riconoscere gli indicatori della violenza di genere e a rispettare gli altri", aggiunge Valeria Paganelli di Lilith.