
Maria Cristina Di Rosa docente di Campi Bisenzio
Campi Bisenzio, 7 maggio 2016 - Dal 2 all’8 maggio si celebra la “Settimana Italiana dell’Insegnante”, iniziativa promossa dall’associazione MasterProf con l’obiettivo di ri-valorizzare la professione docente: una delle professioni più belle e importanti, ma con pochi riconoscimenti. Gli organizzatori hanno anche lanciato un hashtag #RingraziaUnDocente, un modo per esprimere un personale ricordo e per dire grazie al proprio prof del cuore. Da Campi Bisenzio arriva la lettera-testimonianza di Maria Cristina Di Rosa. La docente della scuola primaria di San Donnino, lancia un messaggio importante soprattutto ai genitori: osservate i vostri bambini e quello che ricevono dalle insegnanti.
La testimonianza del percorso di Maria Cristina, arriva anche in un momento delicato per la scuola italiana: storie di maestre violente, storie di bambini che avevano affidato le loro paure, i loro incubi ai disegni ma non sono stati compresi, storie di bambini disabili che non hanno potuto partecipare alle gite.
Perchè? non è facile rispondere ma il percorso di Maria Cristina può aiutare docenti e genitori ad essere più vicini agli studenti di tutte le età.
“Mi presento: mi chiamo Cristina, ho 35 anni e sono una docente di scuola primaria presso l'I.C.S. "G. La Pira" di San Donnino (Campi Bisenzio). Il mio incontro con il mondo della scuola è avvenuto in modo del tutto inaspettato: in maniera inconsapevole ho intrapreso l’insegnamento mentre ero prossima alla prima laurea. Ricordo ancora il mio primo giorno di scuola da docente: era il 30 gennaio dell’anno scolastico 2004/05, da quel giorno la mia straordinaria avventura non si è più arrestata. Insegno da dodici anni e, fatta eccezione per tre anni, ho sempre lavorato come docente specializzata per l'integrazione scolastica degli alunni in situazione di disabilità. Questi anni mi hanno permesso di accostarmi in modo reale, a volte anche sofferto, a diverse situazioni, tutte aventi come filo conduttore l'universo della disabilità e dell'inclusione. Confesso di aver impiegato del tempo per superare il mio iniziale disagio, il senso di impotenza e di frustrazione davanti a bambini dal volto dolcissimo e tenero, ma talvolta inespressivo e pieno di timori. E’ un'avventura davvero emozionante interagire con loro alla ricerca di strade, strategie e percorsi alternativi per arrivare alla conquista di un qualcosa di proprio, che porta il nome di ognuno di loro. Ogni anno scolastico è sempre segnato da esperienze, emozioni e stati d'animo unici. Essere insegnante specializzata ha significato anche vivere la straordinaria esperienza della "quotidiana compresenza" con gli altri docenti della classe. Ora che la mia esperienza da insegnante specializzata sta per finire (ho fatto il passaggio di cattedra, scelta questa ponderata e al tempo stesso molto sofferta) il mio pensiero e il mio hashtag #RingraziaUnDocente è rivolto a tutte le colleghe che in questi anni hanno segnato il mio essere in modo determinante. Colleghe con cui ho avuto la fortuna di lavorare, con le quali ho condiviso lo straordinario ambiente che è l’aula scolastica. Ognuna di loro con la propria personalità, il proprio modo di essere e di fare, di affrontare le situazioni, di lavorare e interagire con i bambini, con il personale modo di "fare scuola", ciascuna con i propri limiti ha rappresentato per me uno stimolo ad andare avanti, un sostegno nei momenti di incertezza e un valido punto di riferimento.
Durante tutti questi anni ho sviluppato una "doppia" capacità di osservazione: nei confronti dei bambini per capire il perchè dei loro atteggiamenti e comportamenti, il perchè dei loro rifiuti e delle loro difficoltà, e soprattutto nei confronti delle mie colleghe che sono state per me fonte di arricchimento. La loro esperienza e professionalità, le loro competenze hanno rappresentato un'occasione di confronto, di riflessione, di crescita professionale e umana. Mi mancheranno questi momenti di collaborazione, condivisione, scambio, riflessione e dialogo, momenti dai quali ha preso avvio la mia trasformazione. L’esperienza mi ha insegnato che la pratica dell’insegnamento è il risultato di una pluralità di dimensioni, ovviamente non riducibili alla sola attività di trasmissione di conoscenze disciplinari. Il più grande insegnamento ricevuto è la certezza di quanto sia importante la relazione, il contatto umano oltre alla lezione. Oggi, ho la certezza che non cadrò nell'errore di focalizzare l'attenzione sullo svolgimento del programma, senza prima dedicarmi ad esplorare le risorse di ogni singolo alunno, senza prima predispormi all'apertura in atteggiamento di ascolto per conoscere e poter andare incontro ai bisogni di ogni singolo bambino. Farò tesoro dell'atmosfera di condivisione, collaborazione, solarità, complicità che giorno dopo giorno insieme ai nostri alunni, veri protagonisti del processo educativo, ci ha consentito di costruire, inventare e reinventare il processo di insegnamento-apprendimento... Sarebbe bello se tutti i genitori riuscissero ad osservare con occhi attenti tutto ciò che i loro figli ricevono ogni giorno dai loro insegnanti, si riuscirebbe così a creare un contesto educativo e formativo di collaborazione per la crescita dei nostri bambini. Oggi che il ruolo di noi insegnanti è spesso bistrattato io, da collega, dico GRAZIE alle mie compagne di viaggio perchè nell'entusiasmo, nell’intraprendenza, nella dedizione, nella motivazione, nell’impegno e nella passione che ogni giorno trasmetto ai miei bambini c'è anche un pezzetto di ciascuna di loro”.