Il suo nome è Alaa, ha 24 anni ed è di origine maghrebina. E e quella che ha ottenuto è una seconda, concreta possibilità per rifarsi una vita. Grazie a Spazio Reale, Centro polifunzionale che ha confermato la propria ‘mission’ fatta di solidarietà e integrazione. Compiendo un passo concreto nel rapporto con il mondo del carcere e assumendo un giovane detenuto della Casa Circondariale di Sollicciano. Il risultato di un percorso iniziato un anno fa insieme all’Associazione Seconda Chance, che si occupa dell’inserimento lavorativo di persone detenute. Un’assunzione, la prima di una persona che sta scontando una pena, che rientra appieno fra gli obiettivi di Spazio Reale, ovvero la promozione della coesione sociale nella diversità. Lo aveva dimostrato anche un anno fa quando era stato il centro logistico dei soccorsi e degli aiuti durante l’alluvione che colpì Campi, ospitando per oltre 15 giorni circa 500 persone tra sfollati e volontari provenienti da varie parti d’Italia. Nel grande complesso di San Donnino lavorano circa 50 persone: a loro si aggiunge adesso Alaa, che ha ottenuto i benefici per uscire dal carcere e, con un regolare contratto di lavoro, si occuperà principalmente della manutenzione degli impianti sportivi e della palestra. Per lui si tratta non solo di una prima presa di contatto con un lavoro vero, ma della volontà di "costruirsi un futuro una volta scontata la condanna". Non è così scontato: basti pensare al rischio di recidiva emerso in un recente convegno del Cnel: sei condannati su dieci sono già stati in carcere almeno una volta, ma per i detenuti che hanno avuto una possibilità di inserimento lavorativo la percentuale di rischio di recidiva è stimata al 2%.
"La decisione di assumere un primo detenuto – spiega Stefano Ciappelli, presidente di Spazio Reale – è maturata grazie a un confronto con l’associazione Seconda Chance cominciato nell’ottobre 2023 e che ci ha visti immediatamente disponibili. Siamo una realtà aperta. Dare una seconda opportunità ad Alaa, e magari ad altri dopo di lui, rende tangibile la nostra idea di inclusione".