FRANCESCO INGARDIA
Cronaca

La sfida di Bonifazi e Iv. E’ il commissario toscano: "Dovrà parlare di alleanze"

Endorsement di Saccardi: "L’uomo giusto per poter discutere con Giani". Arduo compito di declinare la direttiva Renzi sul "centro che guarda a sinistra".

Premessa: la nomina tarda ad arrivare, per quanto data per assodata. Francesco Bonifazi è il nuovo commissario per la Toscana di Italia Viva. E da tale, si sta già muovendo. Libero dalle incombenze di Montecitorio, non è passata inosservata lunedì la sua venuta da Roma a Firenze per prendere parte a una riunione coi due consiglieri eletti in Palazzo Vecchio, Casini e Grazzini. Giusto per familiarizzare coi dossier toscani in vista delle regionali, per volere del padre-padrone del partito, Matteo Renzi. L’ex premier però ancora non avrebbe dato l’ok per le prime uscite a favor di microfono.

"Se Bonifazi è l’uomo giusto per poter parlare con Giani a proposito di alleanze sulle prossime Regionali? Penso di sì, ho grande stima nei confronti di Francesco, penso sia stata una scelta giusta. Lui ha l’autorevolezza e la competenza necessaria per aiutarci in questo percorso". Parola di Stefania Saccardi, vice presidente della giunta regionale, sergente di ferro e di preferenze del partito, ed ex candidata sindaca (di rottura) in Riva d’Arno contrapposta al Pd della vincitrice Sara Funaro.

Arduo il compito di Bonifazi: declinare in salsa toscana una Italia Viva come "centro che guarda a sinistra", su direttiva di Matteo Renzi. Da commissario però, non da coordinatore. Questo sia per ridurre il cortocircuito rispetto a una forza che è in maggioranza in Regione e all’opposizione nella sua città capoluogo. Sia una pax interna, tra le varie anime del partito e tra coloro che meglio stanno vivendo il percorso di riavvicinamento nel centrosinistra (Scaramelli, Casini e lo stesso Bonifazi) e i nostalgici del (fu) Terzo Polo (Danti e Fanucci), scettici rispetto a un consolidamento col Pd. Allargando però il quadro della foto di famiglia, il campo larghissimo (da Azione, Iv, +Europa, Repubblicani al Pd fino ad Avs e 5Stelle, più la ‘lista civica del presidente’) bramato dal governatore uscente Giani appare minato in ogni direzione. Gli pseudo alleati di coalizione sono alle prese con le singole operazioni di collocamento identitario.

In tempi non sospetti, Avs ha tacciato i renziani come "specie in via d’estinzione". Chiedendo assieme ai pentastellati "discontinuità" dopo 5 anni di governo Giani. Italia Viva giocherà il jolly dell’esame di convergenza finito in discarica dopo i niet al bilancio e al Piano Rifiuti dei contiani in consiglio regionale ("non venderemo l’anima in cambio di poltrone"). Mentre il leader di Azione Carlo Calenda s’è affrettato a "mettere in campana" Giani, pur appoggiandolo, ("prima si toglie di mezzo i 5Stelle e meglio è"), scaricando solo l’ex amico Renzi su "La Nazione": "Con lui ho già dato per i prossimi 1.500 anni".