EMANUELE BALDI
Cronaca

La sfida di Firenze. Sospiro di sollievo dem. Funaro stacca Schmidt

La candidata Pd supererebbe la soglia psicologica del 40 per cento. Si va verso il ballottaggio con il centrodestra. L’incognita dei centristi.

La sfida di Firenze. Sospiro di sollievo dem. Funaro stacca Schmidt

La sfida di Firenze. Sospiro di sollievo dem. Funaro stacca Schmidt

Sospiro (lieve) di sollievo tra i dem in riva all’Arno e qualche broncio, viceversa, in casa centrodestra. Secondo exit poll e istant poll diffusi ieri dopo le 23, subito dopo la chiusura dei seggi la candidata sindaca del centrosinistra Sara Funaro, fedelissima dell’uscente Dario Nardella, sarebbe sopra la soglia psicologica del 40%. Di circa 4 punti secondo il primo exit del consorzio Opinio Italia, diffuso da Porta a Porta, di 2,5 stando al primo istant poll Swg per La 7.

Di contro il suo principale competitor per la poltrona di Palazzo Vecchio, l’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt, abito civico e sostegno del centrodestra non avrebbe sfondato, fermandosi al 32% (più o meno la percentuale storica che l’opposizione coglie al primo giro a Firenze) per Opinio e un po’ più sopra, al 34,5% secondo Swg. Eppure, beneficiando della frammentazione dei voti a sinistra, può sulla carta ancora dar battaglia alla candidata dem confidare in un (pur difficile) ribaltone al secondo turno tra due settimane. Lo scarto sembrerebbe sì ampio, ma molto meno rispetto al passato (nel 2019 Nardella staccò il rivale Ubaldo Bocci addirittura di 33 punti, finì 57 a 24). Funaro recupera il sorriso ma non si sbilancia: "I dati sono positivi: c’è soddisfazione ma serve prudenza". Gelido Schmidt: "Noi lavoriamo, gli altri commentano".

Le rilevazioni diffuse ieri – oggi i dati reali, inizio dello spoglio alle 14, si discostano comunque abbastanza dai sondaggi delle ultime settimane che vedevano uno scarto tra i due principali competitor per la poltrona di Palazzo Vecchio più ridotto ma delineano comunque un quadro che resta piuttosto incerto sul nome del futuro inquilino della Sala Clemente VII di Palazzo Vecchio.

Da capire il peso specifico del terzo incomodo della corsa, Stefania Saccardi, lanciata da Matteo Renzi con Italia Viva. Se i risultati delle prime rilevazioni di Porta a Porta si rivelassero vicini ai dati reali (la stima è al 7%) si conferemerebbe per il Pd non così rilevante a un probabile secondo turno. Se viceversa dovesse andare in doppia cifra (la forbice di Swg è tra l’8,5% e il 12,5%) il suo potrebbe essere un ruolo chiave. Da annotare però quella che sembra prefigurarsi come la vera sorpresa, e cioè la Firenze Democratica di Cecilia Del Re, assessora defenestrata dalla giunta Nardella per essersi detta nei mesi scorsi favorevole al passaggio del tram al Duomo e quindi, fuoriuscita tra i veleni, dal Partito Democratico.

Per quanto riguarda le Europee, invece, stando alle 500 sezioni scritunate in tutta la provincia di Firenze su 957, Fratelli d’Italia raggiungerebbe percentuali mai viste con un 23% delle preferenze; ma nel centrodestra il secondo posto se lo giocano Forza Italia e Lega, appaiati entrambi sul 4%. Per quanto riguarda il centrosinistra, il Pd tiene con il suo 36% ma nel 2019 era arrivato al 42%, mentre Verdi e Sinistra Italiana avrebbero totalizzato un lusinghiero 10%. Quello che salta subito all’occhio è il crollo del M5S passato, in provincia di Firenze, dall’11,21% del 2019 al 7,71%. Infine, Stati Uniti d’Europa (+Europa e Italia Viva) raggiunge il 6,33% mentre Azione di Carlo Calenda non andrebbe oltre il 3%.