La preoccupazione sulle risorse della manovra e sul fatto che il governo "non guarda al lungo termine: la sfida demografica parte dai salari bassi, e dalla casa, sempre più difficile da acquistare, con l’aumento dei tassi è cresciuta l’esclusione finanziaria delle famiglie numerose". Per cercare di svoltare "serve un grande patto sociale, un’alleanza che tenga insieme banche, imprese, istituzioni, per affrontare entrambe le sfide – casa e lavoro –, come si sta cercando di fare con il patto anti-inflazione". Il monito di Gian Luca Galletti, presidente dell’Unione cristiana imprenditori e dirigenti non è da sottovalutare. E’ intervenuto al Festival dell’economia civile di Firenze ed è stato chiaro. Senza svolta "gli spazi angusti del bilancio pubblico non basteranno. E non saremo orgogliosi di quello che lasceremo alle nuove generazioni". Certo, non che ora sia un Paese per giovani. Ma il rischio è che la situazione peggiori. In Italia il disequilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro riguarda un’assunzione su due, il 48% secondo il Bollettino Excelsior di Unioncamere. E questo, ha spiegato Galletti, "pregiudica le possibilità dei giovani, a cui il sistema scolastico e formativo non trasmette competenze spendibili, e comprime lo sviluppo delle imprese. Non c’è da stupirsi se il 19% dei giovani italiani sono Neet (1 su 5 cioè non studia nè lavora) e se le aziende che possono permetterselo fanno talent recruiting all’estero". Secondo Ucid le priorità devono essere "politiche attive, connessione scuola-lavoro, formazione tecnica, esperienze in azienda". La necessità di un cambiamento sociale, ambientale è stata sottolineata in particolare da Papa Francesco, in un messaggio inviato al Festival: "Oggi si avverte un urgente bisogno di un’economia nuova e ‘illuminata’, per affrontare il cambiamento d’epoca e le temibili sfide che abbiamo di fronte".
Le sfide da affrontare sono molteplici, quella della povertà, cioè delle diseguaglianze, in un modello economico che produce scarti e scartati; e quella dell’emergenza climatica". Molto apprezzati gli interventi del premio Nobel per l’economia 2001 Joseph Stiglitz, del presidente Augusto Dell’Erba, del presidente di Confcooperative Maurizio Gardini.
Sul rapporto istituzioni, privati e privato-sociale, per la viceministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci "serve un’alleanza". Tornando all’aspetto ambientale secondo Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, "dobbiamo cambiare gli stili di vita" per la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi "la sostenibilità passa attraverso i paradigmi dell’economia civile". Il Festival "lancia proposte concrete per un modello di economia sostenibile che metta al centro l’uomo", è il commento del sindaco di Firenze Dario Nardella.
Niccolò Gramigni