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La sindaca Sara Funaro allo stadio Artemio Franchi (Fotocronache Germogli)
Firenze, 2 marzo 2025 – Nella politica, secondo un refrain un po’ banale definita l’arte del possibile, c’è chi rompe e chi aggiusta. La sindaca Sara Funaro sembra essersi votata all’arte del ricomporre. Era apparsa, sin dalla candidatura, la delfina designata dal sindaco uscente proveniente dal mondo del sociale ritenuto, ingiustamente, un fanalino di coda rispetto alla politica che conta. Perché si occupa prevalentemente degli ultimi e non gestisce poltrone e potere. Ma a nove mesi dall’insediamento, e a fronte di un bilancio complessivo del suo operato che solo il tempo e gli atti diranno se positivo per la città, ciò che appare lampante è che Funaro si è dovuta inventare ricucitrice.
Sindaca capace di riannodare i fili di rapporti sfilacciati (se non strappati) con pezzi importanti di società civile e istituzioni. L’ultimo bicchiere rotto e rincollato porta il nome di Linus che nel 2023 aveva sbattuto la porta alla città, nonostante la frase politicamente corretta degli organizzatori per giustificare che la corsa podistica targata Radio Deejay (non una qualsiasi) non sarebbe giunta a Firenze nemmeno quest’anno. «Normale alternanza», ha glissato il manager. Ma dietro quel no pesava lo strappo con l’allora amministrazione dopo che uno dei dj più famosi d’Italia aveva rilevato una circostanza lapalissiana: Firenze è carissima, allestiamo una tendopoli per alleviare le spese. Con buona pace - Valdo Spini docet - di una sinistra che avrebbe sostituito i diritti civili con i diritti sociali. Adesso la telefonata e poi il post della sindaca che ha invitato Radio Deejay a tornare, e la risposta di Linus («ci saremo») racconta una pace finalmente fatta. Sintonia ritrovata, dopo mesi al vetriolo e striscioni al Franchi, anche per l’annosa questione dello stadio da rifare con pochi soldi.
Ballano 50/100 milioni che il patron Rocco Commisso potrebbe mettere sul piatto in cambio di quello che lui chiama ‘total control’ e il cui esatto perimetro fa tremare i polsi a parecchi. La rinnovata fiducia sull’asse Comune-Fiorentina sembra sia frutto di un’alleanza al femminile tra Sara e Catherine Commisso. A riprova che a volte le donne, meno competitive e più pragmatiche, sanno tenere insieme piuttosto che separare.
C’é poi la questione sicurezza che sconta la frattura con la polizia di Stato dopo che il Pd - in un accesso scomposto di violenza verbale - era arrivato a chiedere il trasferimento dell’allora questore. Bruttissima pagina per la città che diede l’impressione di non conoscere l’abc dei rapporti istituzionali. Anche qui il sereno sembra tornare ad aleggiare: Palazzo Vecchio è impegnato a ricostruire un patto di fiducia con la questura, e con lo stesso Viminale. Perché al di là delle differenti visioni politiche con il governo, un’alleanza può solo far bene in una città in cui la criminalità da strada galoppa pericolosamente insieme all’indifferenza. Certo, si obietterà che la Funaro ha rotto con un consigliere della sua stessa lista passato all’opposizione e che ha reagito al direttore della Pergola di fatto commissariandolo. Tant’è. Adesso per la sindaca il prossimo scoglio da superare sarà rappresentato dalla gestione della dirigenza Multiutility. E in quel caso di abilità da ’sarta’ ce ne vorranno davvero parecchie.