REDAZIONE FIRENZE

La siringa ancora in mano, morto di overdose

Drammatica scoperta del corpo di un 32enne: la zia non lo sentiva da alcuni giorni e ha dato l’allarme

E’ morto a 32 anni, la polizia lo ha ritrovato disteso sul divano, la siringa ancora in mano. C’è la pressoché totale certezza che a stroncare Tommaso Ricci, 32 anni, nel suo appartamento di via Nino Bixio, verso Campo di Marte, sia stata una overdose da oppiacei, forse eroina. Ma saranno necessari accertamenti più approfonditi e analisi sui residui e l’esatta composizione della sostanza tossica contenuta nella siringa. La morte probabilmente in conseguenza d’un sovradosaggio.

Ricci, conosciuto come tecnico del suono, abilissimo nel gestire dispositivi informatici. E’ stato ritrovato dai vigili del fuoco. Orfano di padre, morto prima della sua nascita, la madre attualmente ricoverata, è stata una zia del giovane a preoccuparsi: da alcuni giorni non aveva più sue notizie, vano ogni tentativo di mettersi in contatto con lui.

La scoperta nella tarda mattinata, è stata chiamata la polizia, prima le Volanti coordinate dal dottor Verrone, poi la squadra Mobile del dirigente Nino De Santis per i rilievi del caso. Avvisato il pm di turno Francesco Sottosanti, che ha disposto il trasporto della salma alla Medicina legale di Careggi.

Indaga la sezione antidroga della Squadra Mobile per tentare di identificare chi abbia procurato a Ricci la sostanza stupefacente che gli è stata fatale. Accertamenti già in corso sui contatti della vittima.

A ottobre dopo tre tragici episodi il più recente allarme da parte dell’Istituto superiore di sanità, un allerta per l’arrivo sul mercato "grigio" italiano del fentanyl, potentissimo farmaco oppioide usato per la terapia del dolore e in anestesia considerato negli Usa una molecola killer di oltre 200mila morti persone, alcuni anni fa. Segnalazione anche dalla Tossicologia forense di Firenze su altre sostanze sul mercato da anni, al pari dell’eroina: il fentanyl per l’appunto, ma anche l’ossicodone (responsabile della morte di due fratelli belgi nella loro camera d’albergo in piazza Santa Maria Novella, settembre 209) e i loro molti derivati.

Febbraio scorso, inaugurazione dell’anno giudiziario prima del lockdown. Il procuratore generale Marcello Viola rilancia l’allarme spaccio e consumo degli stupefacenti. Anche da parte di giovanissimi. Con pesanti ricadute sociali sulle vittime, le loro famiglie. Undici i decessi per overdose nel 2018 e 9 i casi mortali nel 2019. Causa prima, l’eroina che, spiega il procuratore "dopo anni di assenza dal mercato è tornata ad essere largamente diffusa anche tra i giovanissimi".

A sostegno di questo ulteriore, drammatico capitolo, una relazione della Procura dei minori in cui si sostiene che "lo spaccio avviene soprattutto a scuola con l’obiettivo di finanziare l’acquisto di droga per uso personale".

giovanni spano