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La solidarietà: un gesto gratuito Serve solo tanto amore sincero

Un cuore generoso non si gira dall’altra parte: aiuta chi ha bisogno nel silenzio e senza vanto . SCUOLA PRIMARIA SAN LORENZO LE ROSE - IMPRUNETA .

La solidarietà: un gesto gratuito Serve solo tanto amore sincero

Oggi noi alunni di V della scuola Le Rose parliamo di solidarietà, una parola molto cara al nostro amato fondatore San Filippo Neri che incarnò l’amore nei confronti dei fanciulli della Roma del 1550 creando il primo oratorio. Questo articolo è stato occasione di dialoghi e interviste rivolte a parenti ed amici che ci hanno fatto conoscere un universo di generosità.

I motivi per cui impegnarsi sono vari: alcuni sono stati spinti dalla gratitudine nei confronti della Misericordia che li aveva soccorsi dopo un incidente, ovviamente intervenire con l’ambulanza comporta tempestività e coraggio. Altri hanno messo a disposizione le proprie competenze acquisite lavorando a lungo negli ospedali e ora si occupano delle donazioni di sangue, senza le quali gli interventi chirurgici rischierebbero di essere rinviati. Essere donatori è fondamentale come pure dedicare del tempo alla Pubblica Assistenza o ad altre organizzazioni che si muovono per accompagnare gli ammalati che devono subire terapie impegnative. Un sorriso e delle parole di conforto sono un vero toccasana per adulti e bambini. Un nostro compagno si reca a Lourdes con la sua nonna, una dama dell’Unitalsi e fa il chierichetto durante le liturgie. Ci racconta che è incredibile leggere tanta gioia negli occhi dei disabili che affrontano questo lungo viaggio! Alcuni genitori raccolgono fondi con la vendita di azalee per curare i malati di tumore. La sorella di un nostro compagno d’estate è animatrice al Grest frequentato anche da bambini stranieri in cerca di pace. Un nonno è volontario in una società di calcio giovanile, un altro si dedica allo sportello anti usura della Caritas, istituito per aiutare le famiglie con difficoltà economiche grazie ad un Plafond senza interessi della Regione Toscana. Ed ecco la testimonianza di una nonna: "Gino Bartali era bis cugino del mio babbo; durante la II guerra mondiale aiutò gli ebrei italiani che rischiavano la deportazione, girò l’Italia trasportando documenti falsi arrotolati e nascosti nella canna della sua bici". Fu davvero molto coraggioso. La solidarietà si può concretizzare anche in piccoli gesti ad esempio, consolando un compagno che ci sembra triste.

C’era una volta un giovane di nome Francesco che voleva diventare cavaliere, donò i suoi beni ed abbracciò un lebbroso, capì così che la sua missione era amare il prossimo. Ognuno nel suo piccolo può aiutare chi ha bisogno di attenzione e cura, perché donarsi agli altri è piacevole quanto ricevere e rende il mondo armonioso.