REDAZIONE FIRENZE

La Solitudine compie trent’anni. E Laura diventa ’incancellabile’

L’eroina di Solarolo al Mandela Forum con i brani di "Anime parallele" e le sue canzoni più note

La Solitudine compie trent’anni. E Laura diventa ’incancellabile’

Sarà anche l’italiana ’mas americana’ della nostra canzone, ma Laura Pausini rimane un orgoglio del Made in Italy. Anzi, una specie di patrimonio nazionale, nonostante il carattere sanguigno e album non sempre all’altezza della fama che l’accompagna. Per ritrovarla sulla strada con un tour ci sono voluti cinque anni, ma quello che l’eroina di Solarolo porta domani e sabato 23 dicembre (ore 21) al Nelson Mandela Forum di Firenze è un kolossal da arene costruito con abilità, arricchito da video spettacolari, realizzati grazie anche all’intelligenza artificiale, dalle coreografie metropolitane di Luca Tommassini, e da una muscolosa band alle dipendenze del chitarrista-consorte Paolo Carta. Come ricordato a primavera dai tre concerti celebrativi #Laura30 a New York, Madrid e Milano, quest’anno c’è un anniversario tondo da festeggiare e lei nel regalare al suo popolo "emozioni diverse da zero" non ha proprio voglia di risparmiare energie, sudore e stelle filanti.

Otto pezzi in scaletta dell’ultimo album "Anime parallele", ancora in attesa del disco d’oro nonostante le 7 settimane di classifica, sono forse troppi, ma ci pensa il resto del repertorio a prendere per mano i fans di ieri e di oggi per farli ballare con "Limpido", "Surrender", "Con la musica alla radio", sognare con "Tra te e il mare" e "Benvenuto", reinnamorare con "Vivimi", "Incancellabile" e quella sempiterna "La solitudine" che nel finale dello show Laura chiede di condividere in videochiamata con una persona cara. Non mancano il sostegno alla battaglia contro la violenza di genere, a cui segue quella "Io sì (Seen)" attinta dalla colonna sonora del film "La vita davanti a sé" (che ha fruttato alla Pausini un Golden Globe e una nomination agli Oscar), e una riflessione sui cambiamenti climatici causati dall’irresponsabile stile di vita dell’uomo quale prologo all’ambientalista "Sorella terra". Tutto su una scena dominata da un immenso schermo a forma di clessidra stilizzata (oltre ai 30 anni di carriera, il 16 maggio ne arrivano 50 di anagrafe). Se la star è colei che illumina un cielo spesso privo di sensazioni, come dice Biagio Antonacci, l’eroina di "Resta in ascolto" è indubbiamente una supernova. A sottolinearlo ci ha pensato un mese fa a Siviglia pure la Latin Recording Academy nominandola ’Person of the Year 2023’. "Laura nel corso degli anni ha dimostrato un talento senza eguali" ha detto nella notte andalusa ammantata di gloria la stella colombiana del reggaeton Karol G, dopo averle consegnato il riconoscimento. "I suoi testi hanno trasmesso messaggi d’amore, nostalgia, vita. Messaggi potenti che hanno lasciato segni indelebili nel mondo della musica e nel cuore di molti di noi. La sua carriera è stata straordinaria e la sua influenza durerà nel tempo". Val la pena di crederle.

Andrea Spinelli