![Gabriella Parrini Gabriella Parrini](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/ZmY1N2ZhNDUtZTg2OC00/0/la-speranza-del-rione-ora-eventi-allex-astor-e-case-per-studenti.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Gabriella Parrini
di Rossella Conte
Un’ombra lunga ha avvolto per lungo tempo l’ex hotel Astor, un edificio che si affaccia su via Maragliano e via Boccherini, finito al centro delle cronache per la tragica scomparsa della piccola Kata. Ora, dopo anni di degrado e occupazioni abusive, sembra aprirsi uno spiraglio di luce: la struttura è stata aggiudicata all’asta, anche se il nome dell’acquirente e il futuro del complesso restano ancora un’incognita. L’Astor è stato per anni un "buco nero" per il quartiere di San Jacopino, come lo definisce Simone Gianfaldoni, presidente del comitato Cittadini attivi San Jacopino.
"Rischia di essere occupato di nuovo e di portare malavita. Speriamo che l’asta vada bene. Ci piacerebbe che il Comune di Firenze intervenisse, acquisendo l’edificio per destinarlo a chi ne ha bisogno: appartamenti a prezzi calmierati per residenti, per le forze dell’ordine che non trovano casa e per le persone più fragili". Un’idea condivisa da molti residenti, che vedono nell’ex Astor non solo un’opportunità di riqualificazione, ma anche un’occasione per restituire alla comunità uno spazio di aggregazione.
"Ci auguriamo che una parte dell’edificio venga destinata ad attività culturali e sociali", spiega Marco Pancani, residente dal 2006 e profondo conoscitore del quartiere. "Di famiglie ce ne sono sempre meno, la parrocchia è rimasta l’unico punto di aggregazione". "Il nostro desiderio è che l’ex Astor rinasca al più presto, piazza San Jacopino è piena di negozi ed è una piazza viva. L’ex Astor potrebbe migliorare ulteriormente la vivibilità del rione", sottolinea Alessandro Biagiotti, presidente del centro commerciale naturale San Jacopino.
Chi ha vissuto a lungo accanto all’Astor racconta il senso di insicurezza che la struttura ha generato negli ultimi anni. Marzio Maretti, titolare del bar I’ Gatto Bianco, un tempo situato quasi di fronte all’ex albergo, non nasconde le sue preoccupazioni: "Speriamo che la nuova proprietà abbia un vero progetto di riqualificazione. Il Comune e la Regione dovrebbero dare indicazioni precise su come recuperarlo". Maretti suggerisce di destinare una parte dell’edificio a servizi per la comunità: "Magari una biblioteca o un centro culturale". Anche Maurizio Villani, che con la moglie Rita gestisce il Family Bar dal 2003, è convinto che la rinascita dell’Astor sia fondamentale per la riqualificazione della zona.
"Potrebbe diventare uno student hotel, ma a prezzi calmierati, non da 1.400 euro al mese. Il quartiere è vicino al polo universitario e mancano alloggi per gli studenti". Un’ulteriore proposta arriva da Franco Ghezzi, per 15 anni presidente del centro commerciale naturale San Jacopino, che vede nella destinazione commerciale un’opportunità per il rilancio del quartiere.
"Vorremmo fosse uno spazio polivalente con attività commerciali a canoni calmierati per negozi di vicinato. Si potrebbero usare alcuni spazi per iniziative ed esposizioni, creando un luogo vivo e attrattivo".
Gabriella Parrini, storica commerciante, è chiara: "Sarebbe bello che fossero lasciati degli spazi alla collettività, ci sono le persone anziane che per esempio si ritrovano in strada".