FIRENZE
Cronaca

La strage al deposito dell’Eni. Via alla mappatura dei danni: "E vogliamo risarcimenti rapidi"

Vertice fra il primo cittadino di Calenzano e le associazioni di categoria di tutte le imprese della zona "Il Comune dialoghi con la società". La Uil: "Nel 2021 segnalati possibili malfunzionamenti all’impianto".

Lo svolgimento dei rilievi dei periti nominati dalla procura di Prato al deposito di Calenzano. L’esito arriverà in due mesi

Lo svolgimento dei rilievi dei periti nominati dalla procura di Prato al deposito di Calenzano. L’esito arriverà in due mesi

di Sandra Nistri

Dopo il dolore si contano i danni. Anzi si mappano. Il Comune di Calenzano ha intenzione di procedere a una georeferenziazione delle conseguenze dello scoppio del deposito Eni del 9 dicembre segnalate da aziende e cittadini per valutare gli effetti dell’incidente e il concreto impatto sul territorio calenzanese. L’obiettivo è emerso ieri durante l’incontro, nel palazzo comunale di Calenzano, fra le associazioni di categoria, il sindaco Giuseppe Carovani e l’assessore alle Attività Produttive, Marco Venturini. Al tavolo, in particolare, erano presenti Camera di Commercio , Cna Toscana centro e , Confindustria Toscana centro e costa e Confindustria Toscana nord, Confcommercio , Confesercenti , Confartigianato .

"Abbiamo voluto esprimere – spiega Carovani – alle imprese la nostra vicinanza e renderci conto delle difficoltà e della situazione dei danni, che da quello che emerge è importante e ancora in corso di quantificazione. Abbiamo ribadito la nostra posizione sull’incompatibilità della presenza del deposito in questa area, che faremo presente ai tavoli istituzionali".

Il Comune, dunque, non arretra sulla richiesta di chiudere il deposito Eni di via Erbosa, ormai circondato da aziende ma anche da abitazioni e di cercare una soluzione alternativa. Da parte loro i rappresentanti di imprese e commercio hanno chiesto all’amministrazione calenzanese che si faccia parte attiva con Eni per monitorare le tempistiche dei risarcimenti alle imprese danneggiate, auspicandone la velocità.

I danni, infatti, sono molto ingenti: al Comune sono arrivate un centinaio di richieste, tra privati e imprese, inoltrate direttamente agli uffici Eni. Per alcune imprese poi la situazione è ancora peggiore: hanno avuto infatti situazioni di inagibilità di parte delle strutture che le hanno costrette a sospendere le attività. Le categorie hanno anche sottolineato, in questo caso, l’importanza del rispetto dei tempi nella gestione da parte del Comune delle eventuali procedure autorizzative edilizie. Intanto, dopo le cinque vittime all’insediamento di via Erbosa, Uiltrasporti Toscana fa sapere di avere segnalato ad Eni e per conoscenza alla Asl già nel 2021 possibili malfunzionamenti al sistema di recupero vapori nel deposito di Calenzano. Nella lettera inviata dalla Uiltrasporti e che portò alla chiusura del sito per alcuni giorni, come ricorda il segretario generale Michele Panzieri, risultava l’ipotesi che l’anomalia riguardasse "il recupero dei vapori per cui il cui malfunzionamento provocherebbe fuoriuscita di idrocarburi, facendo sì che i vapori derivanti dagli idrocarburi caricati e stoccati nel sito in questione si propaghino nell’ambiente circostante...". "Auspichiamo che le indagini possano stabilire con chiarezza le cause della tragedia e ci domandiamo se nel frattempo sia stato sempre fatto tutto il possibile in termini di manutenzione, controlli, verifiche".