REDAZIONE FIRENZE

La strage nel cantiere di via Mariti. Trave crollata, i tempi s’allungano. Il consulente chiede una proroga

L’ingegnere nominato dalla procura non ha ancora concluso la sua relazione sugli elementi che hanno ceduto e travolto gli operai. Accertamenti in corso anche sui telefoni sequestrati.

La strage nel cantiere di via Mariti. Trave crollata, i tempi s’allungano. Il consulente chiede una proroga

La strage nel cantiere di via Mariti. Trave crollata, i tempi s’allungano. Il consulente chiede una proroga

FIRENZE

Un lavoro certosino, silenzioso, quasi sotterraneo. Ma che richiede ancora tempo. La procura ha scelto di ponderare bene ogni mossa, nell’inchiesta sulla strage nel cantiere di via Mariti.

E anche il consulente nominato dai pubblici ministeri Francesco Sottosanti ed Alessandro Falcone, l’ingegner Stefano Podestà, ha chiesto una proroga ai suoi sessanta giorni per il deposito della sua relazione sulla trave che ha innescato il crollo nel cantiere dell’Esselunga. Dove, il 16 febbraio scorso, sono morti l’addetto alla betoniera Luigi Coclite, 59 anni, e i carpentieri marocchini Taoufik Haidar, 43 anni, Bouzekri Rahimi, 56, Mohamed El Ferhane, 24, e il tunisino Mohamed Toukabri, 54 anni.

Ad oltre due mesi di distanza l’intera area di via Mariti è interamente sotto sequestro. Non sono arrivate comunicazioni giudiziarie, ma questa situazione potrebbe presto cambiare.

In queste settimane, sono state sentite diverse persone che avevano un ruolo nei lavori che si stavano svolgendo per la costruzione del centro commerciale di Ponte di Mezzo o che hanno fornito i materiali. Una delle figure centrali che si è seduta in procura come persona informate dei fatti è stato Alfonso D’Eugenio, l’imprenditore titolare della Rdb Italprefabbricati, colosso con tre sedi che ha costruito lo scheletro del futuro supermercato.

Con lui erano presenti anche un tecnico della stessa azienda che si occupa della fase dell’assemblaggio, e un ingegnere, collaboratore esterno della ditta, che ha lavorato al progetto. Dallo stabilimento di Alseno (Piacenza) della Rdb Italprefabbricati è uscita la trave e i relativi sostegni su cui si stanno concentrando le indagini. Compresa la mensola, o dente, che ha ceduto.

Gli inquirenti hanno cercato di far luce sulle procedure di costruzione di un elemento prefabbricato di dimensioni mastodontiche come la trave ’incriminata’, analizzando le fasi di progettazione che si sono susseguite nello stabilimento piacentino e la qualità dei materiali. Focus anche sulle squadre di ingegneri e tecnici che hanno ’partorito’ il prefabbricato poi montato nel cantiere.

Le ipotesi di reato per le quali si procede sono omicidio plurimo e crollo. Sentiti anche manager dell’Esselunga, responsabili e operai delle ditte impegnate nei lavori, le cui testimonianze si vanno ad aggiungere alle tante acquisizioni di documenti (anche dell’Esselunga) fatte in queste settimane per riuscire a ricostruire la catene delle responsabilità.

Ma la procura scava anche nelle conversazioni acquisite con il sequestro di alcuni smartphone.

ste.bro.