SANDRA NISTRI
Cronaca

La superciclabile dei desideri. Polo scientifico collegato bene. Ma dopo 4 anni non è ancora finita

Abbiamo provato il percorso Firenze-Prato che dovrebbe unire le due città in mezz’ora. Obiettivo lontano perché manca il ponte sull’A1. Ecco cosa funziona e cosa invece no.

Abbiamo provato il percorso Firenze-Prato che dovrebbe unire le due città in mezz’ora. Obiettivo lontano perché manca il ponte sull’A1. Ecco cosa funziona e cosa invece no.

Abbiamo provato il percorso Firenze-Prato che dovrebbe unire le due città in mezz’ora. Obiettivo lontano perché manca il ponte sull’A1. Ecco cosa funziona e cosa invece no.

Dodici chilometri in 30 minuti. Così, a inizio 2021, gli allora sindaci di Firenze e Prato Dario Nardella e Matteo Biffoni presentavano la superciclabile prevista tra i due Comuni che avrebbe consentito a molti amanti delle due ruote di poter lasciare a casa l’auto per percorrere un itinerario sicuro su due ruote. Con evidenti benefici per l’ambiente. A quattro anni di distanza il progetto non è ancora concluso, manca almeno un tratto nevralgico e la pista già realizzata presenta opportunità, sicuramente, ma anche criticità.

Per alcune destinazioni, ad esempio il polo scientifico universitario di Sesto Fiorentino, è molto gettonata come abbiamo avuto modo di appurare ‘sul campo’ provando la ‘superpista’ con due frequentatori abituali, Lorenzo Sorace e Franco Grassini, che fanno parte di Fiab (Federazione italiana ambiente e bicicletta) - Firenze Ciclabile.

IL VIA

Il ritrovo è nella zona di Firenze Nova dove la superciclabile ha inizio. Appena arrivati già si vedono persone sulle due ruote dirette verso Sesto. Qui, fra l’altro, confluiscono diverse ciclabili del tratto fiorentino, quindi è possibile raggiungere la zona in sicurezza sulle due ruote.

"Io – sottolinea ad esempio Sorace – parto da Novoli e posso arrivare al polo scientifico dove lavoro quasi esclusivamente su ciclabile. Per questo come Fiab per molti anni abbiamo caldeggiato la realizzazione e ora il completamento della ciclabile fra Prato e Firenze che, se conclusa, potrebbe rappresentare davvero un’alternativa importante alle strade".

VIALE XI AGOSTO

VIA DELLE DUE CASE

Un punto importante è quello dell’attraversamento di viale XI Agosto con diversi ciclisti in attesa di poter passare. Attraversamento tranquillo e molto migliorato rispetto alla situazione precedente che, però, prelude alla prima criticità: infatti in via delle due Case i ciclisti che vanno verso Sesto devono stare in strada perché la pista protetta è a senso unico e in direzione inversa rispetto a quello della strada, che sarebbe, in teoria, aperta ai soli frontisti. Nonostante i cartelli molto chiari, questo crea più di un problema di convivenza fra utenti della strada. In più il tratto non è illuminato: "Percorrere questa strada di sera – sottolineano i nostri due ‘ciclisti guida’ – è molto pericoloso perché il rischio, soprattutto nei mesi più bui, è quello di non essere visti da chi arriva da dietro". Molti ciclisti quindi si arrangiano usando la pista ciclabile anche nella direzione opposta a quella consentita, specie in notturna e nel tardo pomeriggio e questo rappresenta, sicuramente, un problema.

IL POLO SCIENTIFICO

UNIVERSITARIO

A vedere le biciclette che transitano sembra proprio questa, almeno per ora, una delle mète più gettonate per raggiungere sulle due ruote il lavoro o le aule di studio. Sono diversi insegnanti, ricercatori e studenti della ‘cittadella universitaria e tecnologica’ di Sesto, infatti, a optare per il mezzo ecologico. Per rispetto dell’ambiente, sicuramente, ma con tutta probabilità anche per le difficoltà legate al trasporto pubblico per raggiungere la zona. "La situazione – dicono Sorace e Grassini – è migliorata con la superciclabile che viene abbastanza utilizzata. Certo alcune criticità ci sono: nei mesi più caldi, ad esempio, la vegetazione invade letteralmente la pista rendendo difficile il transito. Occorrerebbe una migliore manutenzione da parte della Città Metropolitana".

MEZZANA

PERFETTI RICASOLI

Se molti si fermano al polo universitario, per chi va avanti il percorso prosegue costeggiando il cosiddetto asse attrezzato, il tratto cioè della Perfetti Ricasoli Mezzana che arriva a Calenzano. Il primo problema che si pone è l’attraversamento di una strada ad altissimo volume di traffico come via dell’Osmannoro. Una volta superato l’ostacolo grazie all’isola pedonale protetta, la pista prosegue a un livello più basso della strada per un lungo percorso per poi procedere costeggiando i capannoni dell’area di via degli Artigiani. In questi tratti sono visibili i particolari lampioni dell’illuminazione, a led multifunzionali, con sensori che rilevano la presenza delle persone ed aumentano l’intensità luminosa. Rispetto al polo scientifico, però, in zona non vediamo ciclisti. La loro presenza – pare – aumenta un po’ nelle ore di punta, di entrata e uscita dal lavoro.

IL PONTE CHE NON C’È

La maggiore criticità della ‘superciclabile’ arriva proprio a questo punto: il progetto, infatti, prevedeva un ponte ciclabile lungo 200 metri sopra l’autostrada A1 ma ancora non è stato realizzato. La pista, dunque, si interrompe e chi arriva sulle due ruote è costretto ad una deviazione su un tratto sterrato, percorribile, sì, ma sicuramente non paragonabile a quanto previsto sulla carta. L’itinerario, poi, prosegue su strada e anche su ciclabile, ad esempio quella in via di Limite, che costeggia poi la chiesa di San Giovanni Battista. Anche qui però non c’è nessuno. Troppo lunga la deviazione che rende in questo momento decisamente lontana la possibilità di raggiungere in appena mezz’ora Prato da Firenze.