di Ilaria Ulivelli
Il Maggio Musicale ricomincia da Angelo Onofrio Giustino Cutaia. Sarà lui, l’attuale dirigente del ministero della Cultura, a guidare la delicata fase della Fondazione del dopo Pereira; a traghettarla verso l’approvazione di un bilancio 2022 – rinviato a giugno – che dovrà necessariamente essere in pareggio per evitare contraccolpi che potrebbero rivelarsi fatali per l’istituzione fiorentina. L’ente lirico, ormai da almeno quindici anni, sopravvive sull’orlo del baratro dei debiti pregressi alla ricerca del rilancio. Il consiglio di indirizzo del Maggio, ieri riunito, ha indicato all’unanimità il nome di Cutaia come candidato alla guida della sovrintendenza da proporre al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: è lo statuto che riconosce proprio al ministero la facoltà di nominare il soprintendente. Un passaggio necessario, ma quantomai più di forma che di sostanza, giacché tutti i passi compiuti dal sindaco Dario Nardella sono stati fatti di concerto con il ministro.
Sempre ieri un incontro fra la premier Giorgia Meloni e l’ad della Rai Carlo Fuortes ha rappresentato il definitivo tramonto dell’ipotesi, in verità sempre più blanda negli ultimi giorni vista anche la smentita arrivata da viale Mazzini, che suggeriva lo stesso Fuortes come uno dei papabili per la guida del Maggio. Invece Fuortes resterà in Rai almeno fino all’approvazione del bilancio. Tornando al nome di Cutaia, il dirigente la spunta all’interno di una terna di personalità di cui fanno parte anche il musicologo Alberto Paloscia, già direttore artistico della fondazione teatro Goldoni di Livorno, e il direttore generale dell’orchestra regionale della Toscana e presidente della federazione nazionale dello spettacolo dal vivo, Marco Parri. Altra questione affrontata dal Consiglio di indirizzo riguarda il pagamento degli stipendi: al sovrintendente dimissionario Alexander Pereira e al direttore amministrativo viene recapitato, in proposito, l’invito a esplorare ogni soluzione percorribile e che soprattutto non intacchi il fondo di ricapitalizzazione. In quanto al riconoscimento economico, a Pereira non sarà data alcuna buonuscita. "Non è previsto dal contratto nell’ipotesi di una risoluzione anticipata del rapporto", ha spiegato al consiglio comunale la vicesindaca e assessore alla cultura Alessia Bettini, rispondendo al question time posto da Roberto De Blasi (M5s) sulla situazione relativa al Maggio. Mentre si lavora freneticamente per far rispettare gli accordi agli sponsor che avevano assicurato – tramite il lavoro di Pereira – il loro sostegno alla Fondazione, sta per arrivare un’altra boccata d’ossigeno. Dario Nardella, che della Fondazione Maggio è presidente, fa sapere che nelle casse dell’ente lirico nei prossimi giorni entreranno 1,2 milioni erogati dalla Città metropolitana a titolo di contributo annuo per il teatro. L’intenzione è di utilizzarli per pagare gli stipendi, una cifra che ammonta a 1,3 milioni di euro.