REDAZIONE FIRENZE

La tappa a Firenze. Il capo della polizia va dagli agenti della bufera scontri

Vittorio Pisani ha visitato ieri il Reparto Mobile. "Era già programmato". Dopo il questore Auriemma ha incontrato anche il procuratore Spiezia. .

La tappa a Firenze. Il capo della polizia va dagli agenti della bufera scontri

Firenze, 5 marzo 2024 – Il capo della polizia, Vittorio Pisani, ha fatto visita, ieri, al Reparto Mobile di Firenze, i cui agenti sono stati protagonisti degli scontri di Pisa e al consolato americano di lungarno Vespucci.

Ma non è stata l’unica tappa della giornata fiorentina di Pisani: prima del Reparto Mobile, il capo della polizia è stato in questura, dove dopo aver salutato il questore Maurizio Auriemma e ha passeggiato per l’intero ex ospedale di Bonifacio, affacciandosi in ogni ufficio.

Nel pomeriggio, i saluti si sono estesi alla sede della polizia stradale di via Sercambi e alla polizia ferroviaria, a Santa Maria Novella. Pisani ha incontrato anche i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

Nessuna comunicazione ufficiale ha accompagnato la visita del direttore generale della pubblica sicurezza. "Il suo arrivo era in programma già da tempo", si mormora in via Zara. Una linea scelta proprio per la bufera, non solo mediatico, che ha investito la polizia in questi giorni. Non a caso, la visita al Reparto Mobile è durata a lungo, preceduta proprio dall’incontro con i delegati sindacali.

Il ’profilo basso’ intorno alla presenza a Firenze del numero uno della polizia di Stato va a braccetto con le inchieste che, anche se non in via ufficiale (almeno per il momento), riguardano gli agenti dopo i fatti di Firenze e, soprattutto Pisa.

Probabilmente anche di questo, Pisani ha parlato incontrando il procuratore capo Filippo Spiezia. Il colloquio è avvenuto all’ottavo piano della procura.

Sul fronte delle indagini in merito ai fatti del consolato Usa, la procura sta compiendo accertamenti concentrandosi in particolar modo sul momento in cui è divampata la miccia che ha acceso i tafferugli.

E’ in corso un accurato lavoro sulle immagini delle telecamere fisse, un occhio “terzo“ rispetto alle numerose ma parziali immagini girate dagli smartphone dei manifestanti. Certi frame documentano l’uso dei manganelli nelle cariche di alleggerimento, ma valutare se vi sia stata sproporzione nella reazione delle forze dell’ordine, è necessaria una visuale più ampia.