OLGA MUGNAINI
Cronaca

La ’Terza dimensione’ di Mp5. La street artist dell’inclusione

La street artist Mp5 porta la sua opera "La Terza Dimensione" al Museo Novecento di Firenze, esplorando la sensualità e l'erotismo della diversità attraverso figure dipinte in bianco e nero che si abbracciano e si intrecciano, sfidando i condizionamenti sociali e culturali.

La ’Terza dimensione’ di Mp5. La street artist dell’inclusione

La ’Terza dimensione’ di Mp5. La street artist dell’inclusione

Una ’Terza dimensione’ che mette in scena la sensualità, l’erotismo della differenza, senza pudore ma con naturalezza.

Mp5 raffigura con un linguaggio aperto ed inclusivo una moltitudine di persone che si abbracciano, si scambiano carezze, si prendono per mano. Nata a Napoli e residente a Roma, Mp5 è una street artist che ha studiato scenografia teatrale a Bologna e animazione alla Wimbledon School of Art di Londra. Le sue immagini in bianco e nero portano una visione critica e politicamente impegnata.

Dopo il suo intervento di qualche anno fa al Gucci Garden, torna a Firenze al Museo Novecento, invitata dal direttore Sergio Risaliti, con un’opera site specific, ’La terza dimensione’, che si dispiega come un lunghissimo nastro di figure in bianco e nero dipinte sulle pareti dei due loggiati del Museo, tra piano terra e primo piano. Una popolazione, un mondo che si snoda come una lunga partitura, una coreografia di corpi, un fregio classico, visibile fino al 20 ottobre.

Proveniente dalla scena artistica underground e dalla controcultura europea, negli ultimi anni ha legato il suo lavoro a tematiche inerenti corpi e genere.

’La Terza Dimensione’, a cura di Risaliti e Jacopo Gonzales, è un’opera unica suddivisa in due sezioni. La prima è una sequenza di figure dipinte rigorosamente in bianco e nero che occupano le pareti circostanti il chiostro delle ex-Leopoldine, dall’alto in basso. Al piano superiore le figure sono legate le une con le altre e si sfiorano, si abbracciano, si baciano: "I corpi eterogenei di Mp5 parlano di erotismo e di affettività – spiega Risaliti –, di un nuovo ordine amoroso costruito da relazioni non omologate e non sottoposte al regime punitivo dei condizionamenti sociali e culturali".