Firenze, 21 aprile 2024 – La richiesta del Castelfiorentino non è caduta nel vuoto. Il Lanciotto ha dato la propria disponibilità a giocare la prosecuzione della partita interrotta per i soccorsi a Mattia Giani in uno stadio diverso dal Ballerini di Campi Bisenzio, teatro della tragedia culminata nel decesso del calciatore 26enne della formazione empolese.
Diplomazia al lavoro, ma il terreno di gioco scelto per la ripetizione del match (che ripartirà dal 15esimo minuto, mercoledì 24 aprile) dovrebbe essere quello di Borgo San Lorenzo, anche se il presidente Paolo Mangini ha altri impianti candidati.
Per la conferma è però necessario attendere un comunicato del comitato regionale della Figc, atteso per oggi o domani.
Encomiabile la disponibilità mostrata dal Lanciotto che, da padrone di casa, aveva tutto il diritto di disputare nel proprio impianto una partita che ha anche un rilievo nella corsa per la salvezza nel girone A dell’Eccellenza toscana, quest’oggi ferma in attesa che venga recuperata Lanciotto-Castelfiorentino. Ma che ha compreso la difficoltà degli avversari a tornare dove hanno visto morire un proprio compagno, perdipiù a pochi giorni di distanza da questo dramma che ha scosso non solo il mondo del calcio dilettantistico.
In questo fine settimana, tutto il calcio italiano, da quello professionistico a quello giovanile, osserva un minuto di raccoglimento in ricordo del calciatore del Castelfiorentino.
Nel frattempo, sta muovendo i primi passi l’inchiesta per omicidio colposo aperta dalla procura di Firenze. E’ stata effettuata l’autopsia, durante la quale sono stati effettuati prelievi di organi e tessuti che saranno analizzati dal medico legale Beatrice Defraia, che si è presa novanta giorni di tempo per concludere il suo lavoro. Lavoro a cui si aggiungerà quello dei due consiulenti ingaggiati sempre dalla procura. Si tratta di due specialisti in malattie cardiache, Cristina Basso e Fiorenzo Gaita, quest’ultimo nominato anche dal tribunale di Firenze nel processo in abbreviato per la morte del capitano della Fiorentina Davide Astori.
Le indagini, che il pm Giuseppe Ledda ha delegato ai carabinieri, si concentreranno sulle visite medico-sportive effettuate dal calciatore nella sua carriera, per capire se nei test da sforzo sia mai emerso un campanello d’allarme che avrebbe dovuto suggerire ulteriori approfondimenti, e anche sui soccorsi prestati domenica scorsa a Campi. E’ stato sequestrato il defibrillatore presente al Ballerini.