
La variante di via San Giusto sembra la soluzione più accreditata. Ma così aumenteranno i costi .
Sarà la Conferenza dei servizi fissata per il 17 aprile a fare chiarezza sull’arrivo della tramvia a Campi. Data che è stata ufficializzata nel consiglio comunale straordinario di lunedì sera in cui non sono mancati battibecchi e momenti di tensione. Con il sindaco Tagliaferri che ha ribadito la volontà di andare avanti nel progetto: la variante di via San Giusto sembra essere la soluzione più accreditata, con un aumento tuttavia dei costi rispetto al progetto originario che prevedeva il capolinea in piazza Aldo Moro.
"Ciò che preoccupa di più – dicono dal Pd - è l’assenza di risposte sul finanziamento della variante, che comporterebbe un costo aggiuntivo di circa 5/6 milioni interamente a carico del Comune di Campi e pari al 12% del bilancio comunale, che rischia di sottrarre risorse vitali ai servizi e agli investimenti pubblici".
"La mia più grande preoccupazione – ha aggiunto Riccardo Nucciotti (Nucciotti Sindaco) - è che la variante di via San Giusto sia una scusa per non portare avanti il progetto della linea 4.2. Due i problemi: quello dei residenti e i costi aggiuntivi. L’unica variante possibile è quella presentata a suo tempo dal Pd con l’arretramento del capolinea sempre in piazza Aldo Moro".
"Di questo passo – hanno aggiunto Paolo Gandola (centrodestra) e Nicola Douglas De Fenzi (Impegno vero) - non solo i cantieri della tramvia non termineranno mai nel 2026 come chiede il Pnrr, ma si sta correndo il rischio che i lavori non partano, neppure entro il prossimo anno".
Critico anche Ernesto D’Agati (M5S): "Il consiglio comunale ha evidenziato in maniera chiara la spaccatura nella maggioranza dove Fare Città ha espresso contrarietà alla realizzazione della tramvia. La vera intenzione è far perdere il finanziamento del Pnrr, addossandone poi le colpe alla Regione e al Comune di Firenze".
Chi prova a fare chiarezza è il sindaco Tagliaferri: "C’è una distanza significativa fra il dibattito politico e il lavoro tecnico. Si è infatti calcato troppo la mano, in chiave politica, su una serie di informazioni che non corrispondono alla realtà, a partire dalla falsa narrazione secondo cui l’amministrazione sarebbe contraria alla tramvia. Se oggi il progetto non è stato ancora approvato è solo per ragioni tecniche, ambientali e idrauliche".
E ancora: "Abbiamo rispettato l’impegno preso in campagna elettorale, chiedendo al Comune di Firenze di elaborare non una, ma più ipotesi di variante al tracciato. E ci è stato confermato che l’unica alternativa praticabile è quella di via San Giusto. Se davvero fossimo stati arroganti, come ci viene imputato, avremmo inserito nel procedimento di Pau solo questa. Invece, abbiamo scelto di includere entrambe le ipotesi proprio per poter valutare con trasparenza tutte le criticità. Il Comune di Campi ha già fatto la sua scelta, formalizzandola con una delibera di giunta. Una scelta politica, ma orientata all’interesse pubblico: tutelare il passaggio fra le due scuole e il giardino di piazza Aldo Moro".