di Olga Mugnaini
Quante volte è stata raccontata la struggente storia d’amore fra Violetta e Alfredo? Non è certo un caso se il capolavoro verdiano è il melodramma più rappresentato al mondo, capace di commuovere il pubblico di ogni età
Fra tanti celebri allestimenti, la Traviata arriva ora in una versione originale, immersiva e semiscenica, dove musica, interpretazione scenica e immagini si fondono in un unico spettacolo.
Il palcoscenico è quello della Cattedrale dell’Immagine di Santo Stefano al Ponte, dove giovedì alle 20.30 La Traviata debutta, per proseguire poi ogni giovedì fino alla fine di agosto, con una produzione Opera Laboratori-Sillabe Editore, Modigliani Produzioni-Crossmedia, in una versione immersiva e semiscenica.
Un narratore, Paolo Noseda, accompagnerà il pubblico nella sfortunata storia d’amore di Alfredo Germont per la cortigiana Violetta Valéry, che rinuncia alla sua felicità per non macchiare onore e rispettabilità della famiglia del suo amato.
“Amami Alfredo” canta Violetta, e più che una richiesta è uno sfogo a quell’amore che la consuma, ma che al tempo stesso la tiene in vita. A quel punto non è più la donna dissoluta che aveva fieramente condotto una vita libera da ogni legame. Contro le sue stesse aspettative è sopraffatta dall’amore di Alfredo, giovane di buona famiglia che l’avverte di prendersi cura della propria salute, poiché la vita a cui è dedita l’ha portata a contrarre la tisi. Violetta rinuncia alla posizione di cui godeva in società e alla propria indipendenza, lasciando Parigi per ritirarsi con Alfredo a vivere in campagna. Il padre di lui, tuttavia, la raggiunge per chiederle di porre fine alla relazione con suo figlio, che sta compromettendo l’onore della sua famiglia, impedendo alla sorella di Alfredo di prendere marito. Alfredo, ignaro del motivo dell’allontanamento della sua amata, scopre la verità solo quando ormai è troppo tardi e Violetta, consumata dalla tisi, muore tra le sue braccia
La figura di Violetta è ispirata alla cortigiana Marie Duplessis, realmente esistita, con la quale lo stesso Alexandre Dumas figlio aveva vissuto una relazione d’amore tormentata, e di raccogliere la sua memoria nel celebre La signora delle camelie da cui trae origine La Traviata.
La musica, con le sue arie più famose, si intreccerà in questo evento con le videoinstallazioni appositamente create da Crossmedia e proiettate nella Cattedrale. Allestimento scenico e regia di Nicola Fanucchi, direzione artistica Mario Menicagli.
Violetta è interpretata da Noemi Umani, Alfredo da Alfonso Zambuto, Giorgio da Carlo Morini e
Annina da Diana Turtoi. Ensemble orchestrale Amedeo Modigliani diretto da Mario Menicagli, Ensemble corale del Teatro Goldoni diretto da Maurizio Preziosi.