NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

La variabile del generale. Vannacci a tu per tu con Petrucci: "Quando si hanno pensieri simili... "

L’incontro a conclusione del summit di Fratelli d’Italia all’Abetone dopo giorni di fibrillazioni nel Carroccio. Il consigliere regionale: "Credo debba far parte del progetto del centrodestra. Ma al suo ruolo, ci pensi la Lega".

L’incontro di ieri pomeriggio fra Diego Petrucci e Roberto Vannacci

L’incontro di ieri pomeriggio fra Diego Petrucci e Roberto Vannacci

di Francesco IngardiaFIRENZE"Quando, sciando, si incontrano persone con molti pensieri simili…". Galeotto fu l’Abetone, per il generale e Diego Petrucci. Perché il convitato di pietra dei Fratelli d’Italia e i suoi Stati Generali in quel della montagna pistoiese ha un nome e un cognome che dei meloniani non è: Roberto Vannacci. Una costante della tre giorni di summit, voluto fortemente dal vice coordinatore regionale Petrucci per rinsaldare il partito e benedire il sindaco di Pistoia Tomasi (grande assente della giornata di ieri, peraltro) a candidato governatore per il centrodestra, che ha generato fibrillazioni tanto nella Lega quanto in FdI.

Il colpo di grazia? La photo-opportunity tra i due menzionati, Petrucci e Vannacci. Tra un “aperineve“ e una ciaspolata. Stretta di mano salda, sorrisi a favore d’obiettivo e giù con le implicazioni: "Al Villaggio degli Stati Generali della Montagna, la gradita visita dell’onorevole Roberto Vannacci, e non potevamo non parlare delle prossime elezioni regionali", posta su Facebook il consigliere regionale. Già l’establishment del Carroccio si è affrettato nel weekend a mandare un messaggio in codice al suo eurodeputato a Strasburgo - che per niente ha digerito la nomina della capogruppo Elena Meini a candidata governatrice per volere del direttivo regionale, facendo a meno dello stesso generale -, con il segretario regionale Baroncini: "Vannacci è il benvenuto nella Lega, ci aspettiamo faccia presto la tessera".

Giusto per ribadire il concetto che la scalata all’Europarlamento è stata compiuta da candidato indipendente, in virtù del patto di ferro con Matteo Salvini. Resta solo da capire quale ruolo l’esponente del Gruppo Patrioti per l’Europa intenda ricoprire alle regionali d’ottobre, se con una lista dei suoi “toscani al contrario“ organica o meno al centrodestra. Tangibile lo spauracchio nella coalizione in caso di rottura, per l’emorragia di voti sottratti tanto alla Lega quanto a FdI, visto il bottino di 500mila e rotte preferenze incassate alle scorse europee. C’è da dire che in queste ore si è parlato molto del ‘flirt’ tra i meloniani e Vannacci. Prima con l’incontro/saluto con il responsabile nazionale dell’organizzazione del partito Donzelli, poi con lo stesso Petrucci, più altri quadri presenti all’Abetone. "In Fratelli d’Italia? Macché, ma per favore - il chiarimento di Vannacci a La Nazione -. Sono solo andato all’Abetone con la famiglia un paio di giorni per sciare". Per tutto il resto, siamo sempre al "vedremo".

E quel "vedremo" fa gola al centrodestra. "L’ho visto ieri per la prima volta - rivela Petrucci. Mi ha fatto piacere che sia passato dalla Val di Luce a salutare, lui stava sciando con la famiglia". Poi, appunto, il capannello di gente attorno ai due per la foto, qualche chiacchiera su "sci e alpinismo", più un paio di "battute sulle elezioni e su Giani". Di fondo, resta una sottolineatura: "Penso che per vincere c’è bisogno di un progetto che sia il più ampio e condiviso possibile - l’aggiunta di Petrucci -. E credo che Roberto Vannacci debba far parte del progetto ambizioso del centrodestra. Ma non spetta a noi decidere il suo ruolo, ci pensi la Lega".