BARBARA BERTI
Cronaca

La vera storia della bomba atomica: "Vicenda totale con molti opposti"

Roberto Mercadini con il monologo "Little Boy" il 6 aprile inaugura la prima edizione della Primavera Fiesolana

La vera storia della bomba atomica: "Vicenda totale con molti opposti"

La vera storia della bomba atomica: "Vicenda totale con molti opposti"

"Una storia totale che ha in sé fattori estremi ed estremamente diversi". Così Roberto Mercadini, scrittore, attore e performer riassume "Little Boy - Storia incredibile e vera della bomba atomica", lo spettacolo da lui scritto e diretto - con musiche del maestro Dario Giovannini - che il 6 aprile (ore 21) al Teatro di Fiesole inaugura la prima edizione della "Primavera Fiesolana" (kermesse con undici spettacoli fino al 24 aprile).

Mercadini, "Little Boy" è un monologo strettamente legato al suo libro "Bomba Atomica", uscito nel 2020. Un tema estremamente attuale...

"Quando ho scritto il libro mai avrei potuto immaginare che sarebbe scoppiata un’altra guerra in Europa e che la bomba atomica sarebbe diventata una minaccia. Credevo soltanto che la storia avesse una sua attualità. L’attualità stava nel fatto che si parlasse dell’essere umano, di un essere umano sempre uguale a se stesso e di alcuni suoi lati che si rivelano in situazioni estreme".

Nel monologo come affronta l’argomento?

"E’ un racconto diviso in più parti con intermezzi musicali molto suggestivi. Si parte dai primi risultati della fisica quantistica fino ad arrivare all’esplosione. La storia abbraccia un lungo periodo di tempo dove succedono tante cose".

E ci sono tanti ’little boys’, cioè ragazzini...

"Sì. Niels Bohr che, ancora studente, sbalordirà il suo insegnante di fisica con una risposta apparentemente sconclusionata; Werner Heisenberg, che a soli 21 anni sarà già collaboratore di Bohr e che vincerà il premio Nobel a 31 anni. E, ancora, Enrico Fermi che a 14 anni darà segno di una intelligenza quasi inquietante divorando un libro apparentemente illeggibile: un testo di fisica del 1800, scritto in latino e lungo 900 pagine. Ma il titolo dello spettacolo, ci tengo a ricordare, è nome in codice della bomba atomica sganciata su Hiroshima il 6 agosto del 1945".

Lei, come in altri spettacoli, racconta una tragedia strappando risate...

"Sì, ma non ho inventato nulla. E’ dai tempi di William Shakespeare che nelle tragedie sono inseriti anche momenti comici. In questo modo per lo spettatore è un saliscendi di emozioni, un po’ di comicità e un po’ di tragedia. Le due componenti si esaltano a vicenda".

Progetti futuri?

"Sto scrivendo un libro sulla nascita della scienza, un momento particolare e paradossale della nostra storia".