REDAZIONE FIRENZE

La Versilia incanta Venezia “The brutalist“ porta le cave in sala

Tanti i film in gara alla Mostra Internazionale di Arte Cinematografica in cui la Toscana è protagonista

Una scena della serie Disclaimer e sullo sfondo il mare di Forte dei Marmi

Una scena della serie Disclaimer e sullo sfondo il mare di Forte dei Marmi

di Giovanni Bogani

Fa una certa impressione, quando in uno dei film più belli e più apprezzati della Mostra del cinema di Venezia, "The Brutalist" di Brady Corbet, a un certo punto vedi spuntare le cave di marmo di Carrara. Perché Adrien Brody, che interpreta un geniale architetto ebreo ungherese, esule in America, per realizzare l’edificio più importante della sua vita, quello che diviene la sua ossessione, "deve" andare lì, a scegliere il marmo di persona. Ed è lì, fra le rocce, di notte, che ha luogo una delle scene più sconvolgenti di tutto il film.

Ma fa impressione anche quando vedi il nuovo lavoro di un regista che ha vinto due Oscar, Alfonso Cuarón. E nelle sette ore della sua serie tv "Disclaimer", uno degli elementi ricorrenti è una scena chiave, che si svolge tutta in Versilia. Siamo a Forte dei Marmi, e nella luce abbagliante del sole una donna accende il desiderio di un ragazzo, un diciottenne. Un ragazzo che, il mattino dopo, con un cielo minaccioso di nuvole e un mare nevrotico e rabbioso, si troverà ad un drammatico appuntamento con il destino. È la scena che torna in ogni episodio della serie, ogni volta arricchendosi di particolari. Quella a cui ruota tutto il lavoro di Cuarón.

La Toscana, mai come quest’anno, si rivela protagonista del cinema internazionale. Non sono, stavolta, le "camere con vista" sui Lungarni o sul Rinascimento, come nel film di Ivory, e neppure la val d’Orcia del "Paziente inglese". Sono il paesaggio lunare delle cave di Carrara, paesaggio quasi extraterrestre, e il mare della Versilia, minaccioso come in un film di Hitchcock.

C’è molta Toscana nei film della Mostra del cinema, quest’anno. Anche nella sezione Orizzonti, il film "Diciannove", opera prima di Giovanni Tortorici, prodotto da Luca Guadagnino, è stato girato in gran parte a Siena, in collaborazione con Toscana film commission e con riprese in piazza del Campo, in piazza del Duomo e a Fontebranda. E c’è un po’ di Toscana anche in "Campo di battaglia", il film di Gianni Amelio in concorso, girato per una giornata alla stazione ferroviaria di Pescaiola ad Arezzo.

Ma terremo a lungo nella memoria, soprattutto, la Versilia prima felice, poi violentissima e funesta, di "Disclaimer". Cuarón, che conosce bene la Versilia – ha vissuto parte dei suoi anni recenti a Pietrasanta – dove vive la sua ex moglie, dove va a scuola suo figlio – ha utilizzato molte maestranze ed attori locali. E come Kubrick, che in "Barry Lyndon" attese giorni e giorni per trovare le giuste luci nel paesaggio, anche Cuarón, che aveva una sua idea precisa delle atmosfere da realizzare, ha protratto a lungo le riprese in Toscana, finché anche il cielo non si è deciso a tirar fuori le luci e i colori giusti.