di Ilaria Ulivelli
Soprintendente Ranaldi, l’arte è sotto attacco di vandali, ecodimostranti ma anche da qualche turista svitato. Cosa si rischia?
"I monumenti sono sempre più spesso vandalizzati. Utilizzati come simboli che richiamano l’attenzione mediatica e per questa ragione sfruttati consapevolmente per richiamare l’attenzione. Oltre il caso del Corridoio Vasariano, ricordiamo gli attacchi recenti alla Galleria di Milano e a Palazzo Vecchio, più ideologici e consapevoli per veicolare messaggi di protesta, ma non per questo giustificabili, anzi".
Crede che ci sia anche un aumento di gesti inconsapevoli, per un un imbarbarimento della società?
"Questo è stato il caso del Corridoio vasariano. Gli ultrà tedeschi probabilmente non avevano consapevolezza del danno, anche d’immagine, che avrebbero causato, vergando a caratteri cubitali la sigla che inneggia al proprio club".
C’è il pericolo di danni irreparabili al nostro patrimonio che è la risorsa più importante del nostro Paese...
"Per questo bisogna intervenire subito, con progetti per la protezione per evitare i danni più gravi che potrebbero essere insanabili. Ma anche per quelli minori che devono essere rimossi immediatamente per non danneggiare l’immagine. Il ripristino ha costi elevati a carico della collettività".
Servono pene più severe?
"Il governo ha fatto bene a proporre un disegno di legge per elevare le sanzioni pecuniarie, aggredire l’arte è un vero e proprio reato".
A livello penale?
"Gli avvocati difensori spesso si appellano all’inconsapevolezza degli autori del valore dell’arte aggredita e tutto finisce lì. Bisogna evitare che questi casi si ripetano: successe con l’amputazione di un dito alla fontana del Bernini a piazza Navona. Il colpevole non venne condannato".
Come si fa a proteggere i monumenti più esposti?
"Attraverso la prevenzione. Molti musei hanno una sorveglianza speciale, come gli Uffizi e Palazzo Pitti. Con questo non voglio dire che sia necessario militarizzare la città. Ma è evidente che l’impatto della sorveglianza funzioni da deterrente".
Qual è la proposta della Soprintendenza?
"Rafforzare il comando dei carabinieri agli Uffizi è sicuramente utile ed efficace. Sono gli stessi che hanno trovato in tempi lampo i responsabili del vandalismo alle colonne del Vasariano grazie alla videosorveglianza. Le telecamere sono sistemi meno evidenti ma comunque efficaci. Soprattutto se collegate in simultanea al Comando dei carabinieri in caso di avvicinamenti sospetti in modo sia possibile intervenire tempestivamente. A Pitti c’è anche il nucleo dei carabinieri del patrimonio culturale".
Per prevenire serve educare...
"E’ un tema fondamentale l’educazione e l’istruzione per proteggere, prevenire. Per arrivare alla consapevolezza del valore dell’arte e per sviluppare un senso di rispetto e di identità di chi siamo e da dove veniamo. Anche per imparare a godere della bellezza: la si apprezza di più se si viene educati all’arte. A partire dalle scuole elementari. Anche noi come soprintendenza vogliamo partecipare con azioni capillari rivolte alle nuove generazioni, che sono multietniche, formate da italiani ma anche da bambini provenienti da tutti i continenti. Devono essere portati a conoscere da vicino i monumenti, cosa che peraltro avviene già in moltissimi casi".
Invece per chi cerca l’attenzione mediatica?
"Bisogna evitare di enfatizzare gli episodi per limitare l’effetto imitazione. Ciò mi rendo conto sia difficile. La politica di sanzioni più pesanti è sicuramente utile. Poi bisogna che la giustizia possa fare il suo corso in tempi celeri".