Firenze, 19 luglio 2023 – Il caso dello sfratto confermato all’Harry’s Bar continua a tenere banco. Ieri si è tenuto il tavolo di crisi, alla Città metropolitana, per cercare di capire come poter risolvere la vertenza e quale futuro attende i dipendenti più i contratti a termine: alla riunione erano presenti la Gin srl della famiglia Olivetti Rason, proprietaria dell’immobile che ospita lo storico locale fiorentino, la societá Harry’s bar 1953 che lo gestisce (ed è contrapposta alla prima azienda), la Filcams Cgil Firenze con le rappresentanze sindacali aziendali.
Sono 22 i lavoratori coinvolti per i quali la Cgil chiede che non ci sia alcun licenziamento. Il tavolo è stato aggiornato al 27 luglio.
La vertenza, si spiega dal sindacato, "vede la immobiliare Gin srl intenta a voler stabilire un nuovo contratto di affitto o di vendita dell’immobile stesso con un altro soggetto, poichè le sentenze stabiliscono che la societá che gestisce l’attivitá, Harry’s bar in affitto da Sina, proprietaria del lussuoso Hotel Villa Medici di Porta al Prato, sono in contenzioso con una sentenza passata in giudicato per morositá che, allo stato attuale, dovrebbe produrre uno sfratto esecutivo, con tanto di forza pubblica, domani 20 luglio con cessazione dell’attivitá stessa.
"Insomma – osserva la Cgil – un coacervo di relazioni di affari tra società immobiliari, di gestione e di subaffitti che hanno portato ad una lite giudiziaria che non discutiamo, poiché le sentenze sono fatte in nome del popolo italiano. Quello che denunciamo e che discutiamo con forza e che questa fitta rete di rapporti di interessi mette in evidenza che la rendita e le societá che gestiscono le attivitá schiacciano il lavoro rendendolo sempre più precario. Troppe volte questa cittá vive questa condizione. Quello che abbiamo sottolineato con forza al tavolo di crisi e che la Gin Srl e la Harry’s Bar 1953 debbono regolare i loro rapporti nel rispetto della legge, ma devono altresì¬ mantenere l’occupazione senza scaricabarili alcuni".
Ora però c’è da capire se alla luce della prossima riunione del tavolo di crisi, la famiglia Olivetti Rason non decida bonariamente per un rinvio dello sfratto, confermato lo scorso fine settimana dalla Corte di Appello di Firenze contro il quale i fratelli Antonio e Francesco Bechi – che dagli inizi degli anni settanta gestiscono il locale di lungarno Vespucci – avevano fatto ricorso.
Intanto proprio Francesco, in un comunicato stampa, per conto dell’Harry’s Bar respinge le accuse di inadempienze che sono circolate negli ultimi giorni sulla stampa. Bechi "si appella in particolare alla decisione della Corte d’Appello, nella quale ripone la massima fiducia, circa la domanda di riscatto proposta da Harry’s Bar volta a subentrare nei diritti di proprietà oggetto di rilascio forzoso fissato al 20 luglio – si legge nella nota – rilascio che viene eseguito in forza di una sentenza di primo grado non ancora definitiva in quanto appellata".
Certo è che la chiusura di domani del mitico bar-ristorante è una vera perdita per Firenze. Un locale che è entrato nel mito, con Paloma Picasso, Margot Hemingway, Paul Newman, Elizabeth Taylor, Burt Lancaster, dei quali ancora campeggiano le foto mentre, seduti ai tavoli a al bancone sorseggiano i loro drink preferiti o la loro marca di champagne prediletta.