REDAZIONE FIRENZE

La villa della principessa misteriosa Selva e Guasto, nuovo proprietario per la tenuta sul tetto di Firenze

L’operazione è stata curata da Lionard Luxury Estate e riguarda un totale di ventiduemila metri quadrati. Fra le sue mura ha abitato la famiglia Galilei e ha passeggiato Marsilio Ficino fino ai Dolgoroukoff.

La villa della principessa misteriosa  Selva e Guasto, nuovo proprietario  per la tenuta sul tetto di Firenze

La villa della principessa misteriosa Selva e Guasto, nuovo proprietario per la tenuta sul tetto di Firenze

Fu di proprietà della famiglia Galilei e poi di Simone Canigiani, amico intimo di Marislio Ficino. Per poi arrivare nel 1919 alla principessa russa Dolgoroukoff e poi nel 1919 per via ereditaria ai Costa de Suarez. Da ieri villa Selva e Guasto, in via San Leonardo sul tetto di Firenze, ha un nuovo e unico proprietario. La storica dimora è stata ceduta in un’operazione di vendita curata da Lionard Luxury Estate, a un cliente che è riuscito ad acquistare tutta la proprietà. Si tratta di tre immobili per un totale di duemila metri quadrati all’interno e e ventimila all’esterno.

Benché la "maestosa facciata", spiega Lionard "presenti le caratteristiche architettoniche tipiche delle ville del XVII secolo, ricche di decorazioni barocche, la sua origine è più antica: ai primi del XV secolo risulta di proprietà della famiglia Galilei che la venderanno nel 1480 a Bernardo di Simone Canigiani, personaggio noto nella Firenze del tempo per aver rivestito ruoli di governo, nonché amico intimo del filosofo e umanista Marsilio Ficino. Nel 1562 la figlia di un altro Bernardo Canigiani la portava in dote alla nobile famiglia dei Rucellai". Dopo altri passaggi di proprietà agli inizi del Novecento la villa arriva infine alla principessa russa Dolgoroukoff e poi nel 1919 per via ereditaria ai Costa de Suarez.

Su chi fosse la principessa russa di lei "si conosce solo il cognome Dolgoroukoff" si spiega da Lionard che ipotizza: "Potrebbe trattarsi di Ekaterina Michajlovna Dolgorukova, appartenente a una famiglia nobile decaduta di cui si innamorò lo zar Alessandro II di Russia? Dolgoroukoff e Dolgorukova sono due versioni dello stesso cognome". La scenografica facciata della villa presenta una scala in pietra a doppia rampa a tenaglia che consente di raggiungere il piano nobile, mentre, a livello di terreno, un portone immette nella corte centrale attorno a cui si sviluppa l’edificio. La villa è circondata da un parco con giardini all’italiana. Fa parte della proprietà una cappella in stile tardo seicentesco.