CARLO CASINI
Cronaca

La vittima dell’aggressione. Ezio, il più amato del rione: "Il nostro angelo del bello"

"Pulisce sempre i cassonetti con una sistola proprio da quella cantina dove è stato assalito". Quotidianamente una passeggiata per salutare i negozianti. E la grande passione dei viaggi.

La vittima dell’aggressione. Ezio, il più amato del rione: "Il nostro angelo del bello"

Le. scale. dove si suppone che abbiano fatto battere la testa alla vittima

di,

e Chiara Ottaviani

Anziano? Certo, con i suoi 91 anni. Ma attivo, giovanile e lucidissimo. Un uomo mite e conosciuto, benvoluto da tutto il rione, Ezio, il 91enne che è stato aggredito nell’androne di casa in via Maso Finiguerra mentre rientrava dal pub ’Trip per tre’ di Borgo Ognissanti, dove era andato a vedere la partita della Fiorentina. Una delle sue tappe fisse quel posto, non a caso i commercianti tra la Stazione e le Cascine, li conosceva tutti. Era amatissimo dai residenti e nelle sue passeggiate quotidiane si fermava spesso a fare due chiacchiere con tutti. D’altra parte lui quel quartiere lo amava davvero, lottava con le unghie e con i denti per difenderne il decoro ogni giorno, non solo collaborando con gli Angeli del Bello, di cui era volontario, ma anche per conto proprio ogni mattina. "Ha una lunga sistola, la attacca alla cantina, la stessa cantina al cui ingresso è stato aggredito – racconta commosso l’amico Alfredo – e con quella va sul marciapiede e pulisce i cassonetti che spesso sono sporchi. Poi se trova un rifiuto in strada lo raccoglie e lo butta via".

I suoi orizzonti, però, andavano molto più in là di Santa Maria Novella: "Ha visitato quasi tutto il mondo non da turista, ma da viaggiatore – continua Alfredo –, anche per lavoro. Prima di andare in pensione era nel commercio del pellame e ha visto tanti paesi, Pakistan, Afghanistan e chissà quanti altri".

"Anche nel tempo libero amava viaggiare – interviene una vicina –. Da giovane zaino in spalla e tenda, è stato in Alaska, India... insomma ha girato quasi mezzo mondo, e ancora qualche viaggetto lo faceva". Nonostante il lavoro nel corso della vita lo abbia portato frequentemente fuori è un padre modello: "Ha tre figli, due girano spesso per lavoro come lui, una invece è disabile in carrozzina e lui se ne continua a occupare giorno dopo giorno con una dedizione e un amore commoventi – continuano –. Non ci capacitiamo di come abbiano potuto ridurre a un passo dalla morte un uomo così".

"Mi piacerebbe sentir dire dai media – riprende Alfredo – che qui la situazione è nota, le forze dell’ordine vengono, ma non c’è una legge che regoli gli ingaggi, non possono reagire. E non è colpa dell’overtourism, qui nonostante il turismo c’è un vicinato molto affiatato, ma ci sentiamo ospiti in casa nostra. Nel tempo la zona è degenerata e uno alla volta i fiorentini saranno spinti ad andar via. C’è una tossicodipendente che vive da anni su questi marciapiedi, consumando rapporti sessuali e facendo uso di droghe sotto gli occhi di tutti. Non possiamo più vivere così".