LORENZO OTTANELLI
Cronaca

La Vittoria è la balia dei vinti. Capotondi e le bombe in città

A Rifredi il monologo di Marco Bonini che racconta la strage di Campo di Marte del 25 settembre 1943

Cristiana Capotondi affronta il bombardamento di Firenze del 25 settembre 1943 nel monologo di Marco Bonini La Vittoria è la balia dei vinti

Cristiana Capotondi affronta il bombardamento di Firenze del 25 settembre 1943 nel monologo di Marco Bonini La Vittoria è la balia dei vinti

In guerra può succedere di tutto, anche che i ruoli si invertano e le gerarchie sociali si annullino. Raccontarlo può sembrare una favola, come quella che Cristiana Capotondi narra (metaforicamente) alla figlia nel monologo ‘La Vittoria è la balia dei vinti’, in scena venerdì e sabato alle 21 e domenica alle 16,30 al Teatro di Rifredi.

La storia è quella di una mamma che per far addormentare la piccola di sei anni decide di raccontare la vicenda della bisnonna Vittoria. L’ambientazione è il 25 settembre 1943, nel mezzo della Seconda guerra mondiale, subito dopo l’Armistizio dell’8 settembre. Gli Alleati sorvolano Firenze, trentasei aeroplani per tagliare in due l’Italia. Vogliono colpire i binari di Campo di Marte, ma mancano l’obiettivo e bombardando il quartiere uccidono centinaia di civili. In guerra non ci sono né vincitori né vinti e tutti sono nascosti nei piani sotterranei alla ricerca di un riparo, di una salvezza. Tra loro, nel nascondiglio improvvisato delle cantine di Palazzo Pitti, c’è la bisnonna Vittoria, che lì si trova perché moglie del Sovraintendente ai beni culturali di Firenze. Accanto a lei c’è la sua balia, che da qualche giorno ha dato alla luce due piccoli gemelli, sotto shock a causa dei bombardamenti. Per questo non ha più latte, è disperata e i bambini hanno bisogno di mangiare. La nonna Vittoria, invece, di latte ne ha a sufficienza e così si ritrova ad allattare i figli della governante, in un ossimoro fatto realtà, abbattendo un muro che presto sarebbe diventato anacronistico. Un gesto umano in un mondo sull’orlo della catastrofe, in una Firenze che dovrà aspettare altri dieci lunghi mesi prima di venire liberata dai partigiani, prima ancora che dagli Alleati. Una memoria da tramandare, che la bambina, come una fiaba, raccontata magistralmente da Cristiana Capotondi, continuerà a ricordare. Un insegnamento di umanità, di amore e rispetto che il monologo scritto e diretto da Marco Bonini mostra nella sua interezza, facendo il pieno di emozioni e di ragioni, in cui anche il titolo ‘La Vittoria è la balia dei vinti’ sembra tenere in sé il doppio significato del nome della nonna e della vittoria in quanto tale, nell’ottantesimo anniversario della Liberazione e nella settimana in cui si celebra il Giorno della Memoria. Ad aiutare il racconto non mancano le musiche di Jonis Bascir. Lo spettacolo è prodotto da Stefano Francioni produzioni. I biglietti sono disponibili alla biglietteria del Teatro di Rifredi e nei punti vendita Vivaticket, oppure online su teatrodellatoscana.vivaticket.it.