La voglia matta di vincere un trofeo

A Firenze la voglia di vittoria della Fiorentina si fa sentire, unendo la città in attesa di emozioni sportive. Nonostante le sfide, c'è fiducia per la finale di Conference League ad Atene. La memoria di Joe Barone ispira il sostegno alla squadra viola.

A Firenze abbiamo tutti una voglia matta di vincere qualcosa. Non parlo delle elezioni, ma della Fiorentina che in ogni stagione della nostra storia ci unisce, destra, sinistra, centro, giovani e anziani, donne e uomini nati o vissuti in riva d’Arno. Sinceramente aspettiamo da troppo tempo. Ricordo uno degli ultimi successi, il 18 maggio 1996, la Coppa Italia conquistata a Bergamo sul campo dell’Atalanta. Facemmo le ore piccole per attendere Batistuta e compagni, tutti allo stadio come si fosse trattato della finale della Coppa dei campioni; non per assistere a una partita di calcio, ma per ringraziare i calciatori viola che appena rientrati alzavano l’ambito trofeo nel giro d’onore. Altri tempi, si dirà. Minori squilibri nei diritti televisivi, maggiore competitività fra le formazioni di serie A: oggi si parla del ’miracolo’ del Bologna, fra le partecipanti alla prossima Champions, con pieno merito, nonostante un monte ingaggi modesto rispetto a squadre pur tenute a distanza, tipo il Napoli. Nondimeno si avverte in città il forte desiderio di provare o riprovare quella emozione, quella gioia sportiva che esplode nei caroselli, nell’agitazione delle bandiere col giglio, nell’esplosione di qualche fumogeno da parte dei più giovani, dei fedelissimi della ’Fiesole’, l’anima autentica del tifo organizzato. È vero, la Conference è la terza, cioè l’ultima per importanza fra le Coppe europee: arriva tuttavia a conclusione di un percorso internazionale tutt’altro che facile. Come piena di difficoltà sarà la finale ad Atene, perché non si gioca in campo neutro, bensì nella metropoli dei nostri avversari e già si parla di ambiente surriscaldato; per la forza della squadra greca, l’Olympiakos, in grado di rifilare sei gol in due partite alla blasonata Aston Villa.

Eppure… eppure si respira un’atmosfera di fiducia. Nella certezza che gli atleti sentiranno la città stretta intorno a loro, per spingerli a battersi al massimo delle possibilità. Allora verrà davvero onorata come promesso la memoria di Joe Barone che ci ha lasciati un momento prima di gridare a Bergamo, come faceva in ogni occasione, "Forza Fiorentina!".