REDAZIONE FIRENZE

Laboratorio senza luce Ma la bolletta lievita "Occhio alle trappole"

Il caso di un gelataio che non usa un fondo causa lockdown. Oltre alle fatture gli sono arrivati gli addebiti. Allarme Codacons

Silvia Bartolini di Codacons Toscana

"A marzo si parlava dell’ipotesi di una sospensione delle bollette e per questo ho aspettato a pagare. Ma poi l’amara sorpresa: 82 euro più Iva che mi sono state addebitate per aver saldato in ritardo le due fatture". A raccontare la vicenda è Paolo Settesoldi, titolare della gelateria Santa Trinita. Come tutte le attività del centro, anche la sua è stata messa in ginocchio prima dal lockdown e poi dall’assenza di turisti. Quando ancora non si parlava di coronavirus, ha comprato un fondo da adibire a laboratorio. "Poi però è scoppiata la pandemia – spiega – e il progetto è slittato. In quel fondo i consumi sono in questi mesi sempre stati zero". Le bollette però sono arrivate e anche salate. La prima, di marzo, importo 105 euro e spiccioli, che ha saldato a fine maggio. La seconda, sempre un centinaio di euro, con scadenza fine maggio, pagata a fine giugno. Con la terza l’importo è salito a 160 euro, ma non per i consumi: 82 euro più Iva sono infatti per ‘addebito maggiori spese di riscossione’. L’utente ha pagato comunque la bolletta, questa volta alla scadenza. Tramite il suo ufficio stampa, Enel energia fa sapere che al cliente ha inviato due diffide con raccomandata, che rappresentano per l’azienda dei costi non trascurabili, insieme a quelli per l’eventuale distacco della fornitura, visto che vanno moltiplicati per migliaia di clienti. Inoltre, la normativa consente all’operatore del libero mercato di modificare unilateralmente il contratto, inviando apposita lettera all’utente e comunicando i nuovi costi per i solleciti. Se il cliente non è d’accordo, può cambiare fornitore.

"Una vera e propria ‘trappola’, visto che sono molti a non leggere le comunicazioni e, in assenza di rifiuto scritto – spiega Silvia Bartolini, presidente di Codacons Toscana – gli utenti si ritrovano in bolletta queste somme richieste per eventuali attività volte al recupero del credito e a titolo di interessi di mora. Inaccettabile che gli operatori applichino importi così alti per pochi giorni di ritardo nel pagamento della bolletta, per di più in periodi di crisi come questo e applicati all’utenza di un fondo dove non si consuma energia".

mo.pi