
L’Accademia è sold out, anzi no "I biglietti li hanno solo i bagarini"
di Rossella Conte
FIRENZE
Chi volesse visitare la Galleria dell’Accademia nei giorni 5, 10, 12, 13 15, 16, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 27, 28, 29 e 30 settembre non può. I biglietti prenotati sono esauriti, come si legge su uno dei cartelli affissi all’esterno. L’unico rimedio è acquistare i ticket dai bagarini che non desistono dal tampinare la coda del museo o dai canali online che fanno incetta di ingressi per poi rivenderli a un prezzo superiore. Una situazione che sta facendo infuriare le guide turistiche che non riescono a prenotare il tour per i propri clienti attraverso i circuiti ufficiali. "Diverse persone hanno dovuto annullare il soggiorno in città, volevano assolutamente vedere la Galleria ma non ci sono più biglietti disponibili. L’unico modo per effettuare la visita è comprare i ticket tramite alcune rivendite online a prezzi decisamente superiori, ma io mi rifiuto. Sarebbe come alimentare un mercato abusivo", sottolinea Marco Verzì, presidente Federagit Confesercenti Firenze.
Prezzi che possono arrivare anche a 120 euro, come denunciano le guide turistiche. Un tempo erano schierati in forze, almeno una ventina nelle ore di punta, badge al collo, tesserino e depliant con tariffario. Divisa impeccabile, tanto da essere scambiati per personale ufficiale da visitatori un po’ sprovveduti. Dopo il covid, i bagarini hanno dovuto fare i conti con il coronavirus e cambiare le modalità di vendita al pubblico. I biglietti infatti dalla fine del lockdown vengono smerciati tramite canali online di agenzie o tramite promoter che si presentano come info point e tra una scusa e un’altra offrono i tour a prezzi più che raddoppiati. Con una conseguenza: le guide turistiche non riescono a reperire i ticket. Quindi niente biglietto di ingresso, niente tour. Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia, non usa giri di parole: "La questione dei bagarini è un danno per Firenze". Lei, che dal 2015 cerca di proteggere il David, negli anni scorsi è stata anche l’ideatrice di diverse campagne contro i bagarini, come quella dei ventagli gialli, distribuiti all’esterno del museo, con il richiamo, in italiano e in inglese, ‘Attenzione ai bagarini’, e l’indicazione dei prezzi ufficiali. "Questa è una questione annosa che da tempo stiamo cercando di risolvere - dice la direttrice -, segnalando questa difficoltà a chi di dovere. Purtroppo, la normativa lo consente. La situazione dei bagarini, che da tempo sto denunciando, è un danno grave per Firenze, una città che fa parte del patrimonio dell’Unesco e che è sotto gli occhi di tutto il mondo". Secondo Verzì, occorrerebbero "maggiori controlli all’esterno contro gli abusivi e una nuova modalità di vendita". "Bisognerebbe - conclude Verzì - rendere obbligatori i biglietti nominativi in modo da limitare l’acquisto di massa indiscriminato".