L’addio alla costumista Elena Mannini. Lavorò con Gassman, Albertazzi e Ronconi

La nipote Gea Dall’Orto: "Amava farmi travestire, devo a lei se sono attrice"

L’addio alla costumista Elena Mannini. Lavorò con Gassman, Albertazzi e Ronconi

La nipote Gea Dall’Orto: "Amava farmi travestire, devo a lei se sono attrice"

A dare notizia della morte della costumista fiorentina Elena Mannini (nella foto) sono stati il marito, l’attore e regista Italo Dall’Orto, che sul suo profilo Facebook l’ha salutata con queste parole: "Addio, mia cara, dormi finalmente in pace". E il figlio, il compositore Giovanni Dall’Orto, coi quali aveva fondato la compagnia teatrale Mannini Dall’Orto. Scomparsa dopo una lunga malattia, era nata a Firenze e aveva da poco compiuto 86 anni, gran parte dei quali trascorsi tra bozzetti, palcoscenici e la docenza nelle aule dell’Accademia di belle arti di Firenze e dell’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico di Roma. Il debutto come costumista avvenne quasi per gioco a 17 anni, nel film Giovanna di Gillo Pontecorvo, che le diede la prima notorietà. Da allora ha lavorato ininterrottamente, collaborando a più di 200 produzioni, tra film, opere, sceneggiati sia in Italia che all’estero. Luca Ronconi la chiamò nel 1969 per il suo Orlando Furioso che venne portato in tournée in tutto il mondo. Negli anni ’80 Vittorio Gassman la volle alla sua Bottega Teatrale di Firenze. Collaborò anche con Giorgio Albertazzi, Marco Missiroli, Franco Enriquez. Suoi sono i costumi di ‘Profondo rosso’ di Dario Argento, ‘Yuppi du’ di Celentano e ‘Un viaggio chiamato amore’ di Michele Placido, per il quale ha avuto anche la nomination al David di Donatello. "Da nipote – ricorda l’attrice Gea Dall’Orto – non ho avuto l’occasione di poter assistere a quel suo vissuto di cui tanto mi è stato raccontato e per il quale io la considero d’esempio. E’ stata una donna forte, libera e capace di amare immensamente. Ha sempre riservato, nella sua risolutezza, una tenerezza speciale che conservo con cura, condividendola con nonno Italo e i miei genitori Giovanni e Chiara".

E non mancano i ricordi di vita privata: "Da piccola, giocavamo ai travestimenti. Aveva molti vestiti che aveva fatto fare apposta per me, presi da scarti dai suoi spettacoli. Si divertiva a vestirmi e travestirmi, e so che lo faceva anche con mio padre, per poi fare le apparizioni davanti a tutta la famiglia. Non a caso ora faccio l’attrice". Non ci sarà un rito funebre, per volontà della famiglia. Ma sarà possibile salutare Elena Mannini oggi dalle 9 alle 17 alla cappella di Ofisa in viale Milton 89. Per un saluto condiviso, i parenti e i cari si riuniscono oggi alle 11. La cremazione avverrà al tempio crematorio di Trespiano martedì mattina alle 9.

Maurizio Costanzo