ERIKA PONTINI
Cronaca

L’aeroporto e il dibattito "Le ragioni del no poggiano sul passato Il sì difende i sorvolati"

Intervista al coordinatore della procedura pubblica Alberto Cena. Quattrocento i partecipanti agli otto incontri di cui tre specialistici. Ma c’è chi è già pronto a preparare ricorsi contro la nuova pista

Firenze, 22 dicembre 2022 - Quattrocento partecipanti agli 8 incontri, di cui 3 specialistici, 3500 utenti che hanno fatto accesso al sito, 900 download del materiale e ben 160mila raggiunte sui social. "Sintomo che in molti, soprattutto del fronte del no, hanno preferito guardare dal buco della serratura". Alberto Cena è il dominus del Dibattito pubblico per la realizzazione della nuova pista dell’Amerigo Vespucci. Quella che dopo trent’anni di tribolazioni dovrebbe aprire una nuova fase per Firenze, eliminando quel migliaio di dirottamenti su altri scali grazie a 2200 metri di pista al posto dei 1600 attuali, sollevando le 7mila vittime del rumore tra Quaracchi e Peretola che convivono con il rombo degli aerei in sala da pranzo. E adesso Cena - ’padre’ dei Dibattiti più impegnativi dall’entrata in vigore della disposizione di legge – si appresta a scrivere la relazione finale alla quale Toscana Aeroporti dovrà rispondere punto su punto. Per poi decidere se far decollare il nuovo Masterplan con qualche aggiustamento.

Cena, è stato un Dibattito partecipato?

"Ogni Dibattito ha la sua storia e questa è un'opera che ha un lungo trascorso. Ci sono stati 400 partecipanti, meno di altri confronti come quelli della Orte-Falconara e della Garganica".

Quattrocento comprese associazioni e enti? Quindi uno vale uno...

"Sì, dietro alla maggior parte delle persone ce ne sono migliaia, specialmente per gli incontri specialistici".

Alla fine lei non darà ragione a nessuno...

"E’ la logica del Dibattito, non ha senso dare ragione o torto. Sarà Toscana Aeroporti a rispondere alle osservazioni".

E poi si potrebbe procedere alla Valutazione di impatto ambientale...

"I risultati entreranno a far parte di quel processo per far emergere le criticità evidenziate dal territorio".

Tanti hanno ’sbirciato’ online, sui social e i blog mentre qualcuno non si è presentato come le associazioni ambientaliste. Che significa?

"E’ una dinamica che si incontra sovente, soprattutto quando ci sono trascorsi lunghi. Questo non era l’anno zero dell’aeroporto di Firenze. C’è stata una decisione della giustizia amministrativa prima e quindi ci sono posizioni già costruite".

Perché fuori dal Dibattito?

"Per non legittimare questo processo partecipativo e far valere le proprie ragioni altrove ma non c’è nessuna associazione che non abbia presentato almeno un Quaderno. Legambiente invece c’era".

Alcuni hanno già annunciato nuovi ricorsi al Tar...

"Sono scelte strategiche, bisogna vedere se pagano. L’assenza dei Comitati non mina l’efficacia o la legittimità del Dibattito. Partecipare non significa poi non poter fare ricorso: è una loro fantasia. La giustizia amministrativa giudica l’iter, il momento partecipativo poteva invece essere sfruttato per fare proposte o critiche".

Qualcuno in questi giorni di confronto ha cambiato idea?

"La Cgil nell’incontro sulle ricadute economiche ha spiegato di non essere contraria a patto che venga garantita sui contratti che non siano precari e che non si tratti solo di turismo ma anche di traffico cargo. Hanno detto di non avere problema a cambiare idea".

Qualcuno tra i contrari vorrebbe lo scalo di Firenze ridimensionato a favore di Pisa...

"Le osservazioni del proponente (Toscana Aeroporti) daranno spiegazioni specifiche sulla difficoltà di ampliare Pisa e sui nodi del trasporto su ferro".

C’è il grande dibattito con Pisa. Questione di campanile?

"Non è emerso in sede di Dibattito perché gli incontri sono stati con cittadini, associazioni e enti di Firenze e, in parte Prato. Ma certo se si portasse tutto a Pisa, che è uno scalo vicino alla città, emergerebbe il tema dell’impatto acustico".

Se dovesse dire in poche battute le ragioni del sì e del no?

"Il sì poggia essenzialmente sui sorvolati, un grande tema, e sullo sviluppo economico e occupazionale per il territorio. Il margine operativo lordo dell’Aeroporto lo fa lo scalo di Firenze, più attrattivo di Pisa".

E il no?

"Vedo una legittima preoccupazione per l’attuale momento storico, i cambiamenti climatici, la spinta verso la sostenibilità ambientale. Il Parco della Piana è diventata la trincea dell’ambientalismo. Il timore è di vedere compromesso il territorio se cade questa ’linea Maginot’. Così viene vissuto anche se, in realtà, il vincolo aeroportuale obbliga i fondi pubblici al parco agricolo della Pianao. Ma le ragioni del ’no’ poggiano sul passato e non sul nuovo Masterplan".

Quindi non tutti i no e non tutti i sì sono importanti...

"Il dibattito mette in risalto posizioni che hanno argomentazioni e quelle che non ne hanno".

Ma la sua Relazione non avrà potere prescrittivo?

"No, ma Toscana Aeroporti si è detta disponibile ad accogliere e valutare le proposte emerse".

Si aspetta qualche cambiamento?

"Sì".

Quali?

"Mobilità dolce con la pista ciclabile in accordo con il Comune di Firenze, l’utilizzo delle acque in caso di esondazione per mettere in sicurezza la parte idraulica del territorio e la parte, ancora allo studio, sull’esubero del Parco fotovoltaico. A chi dare l’energia in più? E dove collocare i pannelli".

Qualche curiosità?

"Durante l’ultimo incontro l’Associazione sordi ha chiesto che negli ascensori i messaggi non siano vocali. Le leggi ci sono ma è fondamentale avere nel gruppo di progettazione qualcuno che sappia indicare le migliori soluzioni per rendere maggiormente autonomi tutti i tipi di utenza".