
di Titti Giuliani Foti
"L’ironia, il talento la passione, il brutto carattere: tutto questo mi piaceva di lui. E dopo, quando abbiamo fatto il film mi è rimasto dentro il ricordo fantastico di un grande Maestro". Fanny Ardant, una delle attrici iconiche di Franco Zeffirelli ha reso omaggio ieri al grande regista e scenografo invitata a conoscere la Fondazione dal presidente e amico di una vita, Pippo Zeffirelli, assieme al sindaco di Firenze, Dario Nardella.
Una visita iniziata nella Sala della Musica dove è allestita da pochi giorni – visibile fino al 31 gennaio – la mostra sul "Gesù di Nazareth" film di Zeffirelli visto da più un miliardo di persone in tutto il mondo.
"E’ un’emozione essere qui con Fanny Ardant – ha detto il sindaco Nardella – ma soprattutto per vedere questa mostra inedita, che ammalia, affascina anche perchè il fotografo ha riprodotto tutti i momenti di questo film straordinario senza chiedere agli attori di mettersi in posa. Dunque ha ’rubato’ immagini dalle scene da uno dei film che ha fatto la storia del cinema. Una rassegna che consiglio, che vale la pena di visitare, anche per le feste natalizie e passare del tempo qui: bei momenti per le famiglie e i loro bambini. Il Gesù di Nazareth è un racconto riamsato senza età. Per me Zeffirelli è da sempre un riferimento, per la storia dell’opera, del cinema: la storia stessa dell’italianità".
Fanny Ardant appena truccata, soprabito nero con piccola, chicchissima borsa, si sofferma davanti a fotografie e bozzetti con lo sguardo di una bambina è straordinaria. In grado di lasciare un’impronta indelebile a chi la avvicina e non solo sul grande schermo. Da ogni suo sguardo, gesto o silenzio trapela la folgorante bravura e bellezza di interprete francese unica, che riesce a soppesare con grazia una fragilità emotiva e fisica. Fu scelta da Zeffirelli quale protagonista di "Callas Forever", e ricorda così quel momento.
"Per dare un volto e un corpo a Maria Callas il Maestro aveva pensato a un’attrice del bacino mediterraneo – racconta l’attrice – e non poteva essere un’anglosassone. E’ arrivato al mio nome, e questo è sempre un mistero, perchè non si sa mai di preciso come vadano queste cose. Con Franco ci siamo incontrati e piaciuti". Un momento particolare di "Callas Forever" Fanny Ardant l’ha bene impresso: "Abbiamo cominciato dalla fine del film, a Parigi, poi siamo andati a Bucarest e in Spagna. Riflettevo sula scelta di cominciare dalla fine, e mi sono data una risposta: da genio quale è stato, Zeffirelli, era riuscito a dare con una sua visione tutto il senso al film. Voleva fare un racconto su questa grande artista, ma alla ricerca dell’assoluto. L’omaggio verso una donna che non aveva mai mentito nel suo mestiere".
Con Pippo Zeffirelli a farle da speciale guida, l’attrice si è soffermata di fronte alle immagini che la vedono con Jeremy Irons, altro protagonista di "Callas Forever". "Ardant e Zeffirelli – ha spiegato il presidente della Fondazione – si incontrarono agli inizi degli anni 2000, quando il Maestro decise di girare il film ispirato a un episodio di fantasia dove si raccontava il legame di affetto e di stima professionale che fin dagli anni ‘50 aveva lo legato alla Divina. Da subito era apparsa chiara la difficoltà di individuare un’interprete tanto significativa – continua Pippo Zeffirelli all’epoca responsabile di tutta la produzione – in grado di rendere sullo schermo la complessa personalità della Callas, universalmente conosciuta".
"Sapevo ma non sapevo tutto di Franco – ha detto commossa l’attrice durante la visita culminata alla Zeffirelli’s Tea Room –.Questi spazi della sua Fondazione permettono di apprezzare tutte le produzioni del Maestro, il suo essere genio poliedrico e conoscerlo attraverso le mille sfaccettature del suo talento".
L’attrice si è commossa: "E’ meravigliosa la mostra del Gesù di Nazareth, dove si vede la forza di un progetto che sta dietro a tutto. Attraverso questo museo unico al mondo, si può conoscere Franco Zeffirelli, l’uomo appassionato e devoto al mondo dello spettacolo. E la fortuna è anche trovare persone come il sindaco della città di Firenze che sostengono l’arte".