FIRENZE
Cronaca

L’allarme dei caregiver: "Quarantamila firme. Ma nessuno ci ascolta". Ora sit in sotto la Regione

Le richieste delle famiglie con persone non autosufficienti sono chiare "Manca il finanziamento per 1.800 domande di assistenza".

Le richieste delle famiglie con persone non autosufficienti sono chiare "Manca il finanziamento per 1.800 domande di assistenza".

Le richieste delle famiglie con persone non autosufficienti sono chiare "Manca il finanziamento per 1.800 domande di assistenza".

di Manuela Plastina

I caregiver tornano a manifestare sotto il palazzo della Regione. Lo avevano già fatto a dicembre, forti di quasi 2000 firme a una petizione online con cui si rivolgevano al presidente Eugenio Giani per raccontare i problemi economici e pratici di centinaia di famiglie di persone non autosufficienti e affette da patologie degenerative. A quell’appello, dicono oggi, "non abbiamo avuto risposte". E ora tornano in piazza Duomo con quella stessa petizione, che nel frattempo ha raggiunto quota 39mila sottoscrizioni, e quegli stessi problemi che purtroppo sono ulteriormente peggiorati.

"La situazione si è ancora di più aggravata – denunciano – sia per la crescita delle istanze di assistenza, sia per le richieste di aumento delle rette giornaliere da parte dei gestori delle Rsa. Se applicate, vedrebbero un aumento dei costi di circa 300 euro mensili a carico dei degenti".

Una cifra che andrebbe a sommarsi a quote da 3400 euro per garantire le cure ai propri cari in una Rsa, senza neanche ricevere il previsto contributo sanitario a cui avrebbero diritto, fermi in una lista di attesa che invece di diminuire, si allunga.

"Se il confronto fra i gestori e la Regione Toscana sembra essere ad un punto morto – sottolinea Stefano Romagnoli, che sta portando avanti insieme ad altri familiari di persone con malattie degenerative questa battaglia di diritti mancati – le conseguenze ricadono tutte sulle famiglie che non riescono più a garantire una assistenza adeguata ai propri familiari".

Il 28 marzo torneranno sotto la Regione "per testimoniare la sensazione di abbandono che avvertiamo e le difficoltà di farci ascoltare da Giani". Le richieste sono chiare e dirette, "urgenti e non più rinviabili": si parte dal finanziamento delle 1.800 domande per le quali le commissioni competenti hanno accertato il diritto alla quota sanitaria, ma che non riescono ad ottenerlo.

C’è poi l’applicazione delle sentenze della Cassazione che dichiarano la retta di degenza in una Rsa per i malati di Alzheimer e demenza senile quale spesa sanitaria e non assistenziale, con costi relativi che dovrebbero dunque essere a carico del servizio sanitario nazionale e regionale: anche in questo caso, il diritto non viene rispettato.

Chiedono poi che la vertenza gestori-Regione non ricada sulle famiglie, la revisione e l’incremento degli strumenti di assistenza domiciliare, il rifinanziamento del fondo per gli assegni ai caregiver, la creazione di momenti permanenti di confronto con i familiari sui problemi del sistema assistenziale che, fino ad oggi, li hanno visti esclusi.

"Siamo pronti a seguire il presidente Giani se si renderà promotore delle istanze per l’aumento dei fondi del sistema sanitario, ma non possiamo accettare un no o un altro silenzio – concludono i familiari -. Lo dobbiamo ai nostri cari: hanno diritto alla tranquillità e felicità che possiamo loro offrire".