PIETRO MECAROZZI
Cronaca

Firenze, l’allieva carabiniera morta in caserma. Archiviata l’inchiesta: "Già presentato il ricorso"

L’indagine non avrebbe fatto emergere nessun "contributo" esterno in grado di incidere sulla sua decisione. L’avvocato Angeletti: "Troppi punti non chiari".

Beatrice Belcuore, la carabiniera che si è tolta la vita a Firenze. Aveva 25 anni

Beatrice Belcuore, la carabiniera che si è tolta la vita a Firenze. Aveva 25 anni

Firenze, 28 settembre 2024 – È stata archiviata l’inchiesta sulla morte di Beatrice Belcuore, la carabiniera di 25 anni che lo scorso aprile si è tolta la vita con la pistola di ordinanza in un aula della scuola marescialli e brigadieri di Firenze.

Ed è stata archiviata nel silenzio di un tribunale svuotato dalle ferie estive, nei giorni a cavallo di ferragosto. "L’indagine svolta – scrive il pm Giacomo Pestelli nella sua richiesta di archiviazione – non ha fatto emergere alcun elemento concreto che possa lasciar deporre per la presenza di un contributo esterno offerto all’azione della ragazza".

Dalle dichiarazioni dei testimoni e l’analisi dei device della giovane, non è poi emerso nessun elemento in grado di provare che è stata "vittima di qualsivoglia condotta maltrattante e persecutoria all’interno della Scuola Marescialli ad opera di superiori", si legge.

Beatrice, che il 22 aprile scorso lei si è tolta la vita sparandosi un colpo alla tempia nei bagni dell’istituto, avrebbe invece mostrato, sempre secondo gli accertamenti della procura, "una fragilità di fondo, sia di carattere personale, sia in ambito familiare, sentimentale e lavorativo".

Il gip Anna Liguori, il 14 agosto, ha così disposto l’archiviazione dell’inchiesta (modello 45, senza notizie di reato), in quanto non erano "ravvisabili gli estremi di alcuna condotta penalmente rilevante".

Riziero Angeletti, il legale che assiste la famiglia, che pochi giorni dopo il suicidio della ragazza pubblicò una lettera dove elencava alcune delle regole molto severe imposte agli allievi della scuola, e descriveva come fossero fonte di disagio per la carabiniera, fa invece sapere che farà reclamo dinanzi al tribunale di Firenze. "Ci sono troppi punti non chiari - spiega –, cercheremo di far annullare il provvedimento e riaprire il caso".