FRANCESCO INGARDIA
Cronaca

L’Alta velocità è in orario. Stazione Foster pronta nel 2028. E altri 200 treni per i pendolari

Il primo sopralluogo nel ’camerone’ che ospiterà la maxi struttura per i convogli veloci. Tre livelli, due sotterranei. Giani: "Tempi rispettati, le talpe hanno superato le zone critiche".

A prima vista l’impatto del ’camerone’ ricorda quello di un formicaio, di un nido sotterraneo multistrato. Soltanto che le proporzioni in termini di grandezza sono centuplicate: 450 metri di lunghezza e 50 di larghezza. Il primo affaccio al cantiere di via Circondaria provoca proprio questo, la sensazione di essere una piccola formica che scalino dopo scalino scende la scala a chiocciola, profonda una decina di metri sotto il punto vita della città, fino ad atterrare nel gigantesco cantiere dell’Alta Velocità. Stavolta, però, esattamente dove sorgerà entro il 2028 la nuova stazione Belfiore su tre livelli. Al primo livello, in superficie, serviranno le coperture e i rivestimenti ariosi usciti dalla penna dell’architetto Norman Foster, mentre il mezzanino del piano -1, profondo 15 metri, sta già subendo la cura del ferro necessaria per reggere il peso dei flussi della distribuzione passeggeri: sono ora in corso le fasi più importanti, i getti dei solai, delle strutture intermedie, che inevitabilmente richiedono tempi di lavorazione molto lunghi rispetto a quelli delle due talpe Tbm (Tunnel boring machine). Quanto all’ultimo, il livello -2, l’intera scena sarà rubata dai fasci binari per le frecce, dieci metri ancor più in profondità. Di cui, diciamolo, Firenze ha un gran bisogno se non vuol più rischiare l’accusa di essere il collo di bottiglia d’Italia, d’intralcio al collegamento rapido Milano-Roma. Nasce da qui l’urgenza della mastodontica infrastruttura da 2,7 miliardi di euro, lunga 8,35 chilometri (di cui 7 in superficie) per collegare le due stazioni di Campo di Marte e Castello, che vede Rfi come committente, Italferr alla Direzione Lavori, il Consorzio Florentia - nato dalla fusione delle due società Pizzarotti e Saipem - come stazione appaltante, e la Regione come veicolo che ha rimesso in moto nell’ottobre 2023, dopo il revamping, la prima delle due talpe da 1.500 tonnellate, Iris, per lo scavo delle gallerie sotterranee. La missione è chiara: scorporare i flussi di traffico su rotaia, separare l’alta velocità dai treni regionali attraverso una specializzazione delle linee, liberare e decongestionare Santa Maria Novella aumentando l’offerta per i pendolari di 200 corse in più (da 414 a 616).

"L’Alta velocità rappresenta una trasformazione ferroviaria e urbanistica destinata a cambiare il sistema della mobilità su ferro a Firenze e in Toscana: in via Circondaria stiamo vedendo gli effetti di un lavoro che sta rispettando i tempi, da qui al 2028. Una rivoluzione – esulta il governatore toscano Eugenio Giani – Le due talpe Iris e Marika hanno entrambe ormai passato la zona critica, quella che coincide, venendo da Campo di Marte, con il supermercato in via Masaccio, via Don Minzoni. Anche la seconda, Marika, è arrivata all’altezza di via Maruffi. Quindi hanno già fatto una 1.680 metri, l’altra 670, tutte e due ormai 2 chilometri e mezzo di galleria sotto Firenze, addirittura già rivestita dai conci prodotti in Toscana, a Lucignano".

La stazione Foster, per l’assessore regionale Baccelli "rappresenterà un’importante opera di architettura contemporanea. Sarà una delle pochissime, forse l’unica, in una città dal patrimonio artistico così profondamente rinascimentale. A me piace questa contaminazione tra antico e moderno: credo che Firenze, già straordinariamente bella, possa arricchirsi ulteriormente, anche con elementi di bellezza contemporanea". Durante il sopralluogo, però, il responsabile dei progetti su Firenze per la direzione investimenti di Rfi, Fabrizio Rocca, ha sollevato una questione significativa: quella delle segnalazioni dei residenti in aree limitrofe.

"Ci sono state delle segnalazioni non rilevanti e rientranti nelle previsioni – ha spiegato –, quindi parliamo non di problematiche strutturali importanti ma cavilli, segnalazioni legate a intonaci che si sono fessurati, e che poi a completamento delle fasi di transito affronteremo per la risoluzione. Abbiamo attivato un sistema molto massiccio di monitoraggio, di controllo e di verifica dell’avanzamento dei lavori, eseguendo ben 3.400 testimonianze di stato sui movimenti di ogni edificio. Con il passaggio delle due frese abbiamo segnalazioni contenute, circa una trentina a fronte degli oltre 2.500 immobili stati interessati da questa prima fase di lavorazioni".