Firenze, 16 aprile 2024 – C’era tanta attesa per il suo ritorno in campo. Mattia Giani faceva la differenza in Eccellenza. Il Castelfiorentino puntava molto sul suo talentuoso numero sette, e lui dava in ogni occasione tutto se stesso per non deludere compagni e allenatore. "Poco prima del fischio di inizio, mi ha guardato e mi ha detto che avrebbe segnato, e avremmo vinto la partita", spiega l’allenatore Nico Scardigli. Non ci è riuscito, purtroppo. Perché Mattia è crollato a terra al quindicesimo minuto, ha perso i sensi e non li ha più riaperti.
"Era un ragazzo d’oro, un professionista per la categoria – spiega il dg del Castelfiorentino, Andrea Vaglini –, il giorno prima della partita si era svegliato alle sette di mattina per andare a fare degli esercizi in palestra e allungare meglio un muscolo che nell’ultimo periodo gli aveva dato noia. Siamo senza parole, non riusciamo ancora a crederci". Il padre e la madre, nel frattempo, dilaniati dal dolore, hanno cominciato a organizzare il funerale per l’adorato figlio. Dovrebbe tenersi giovedì, dopo l’autopsia prevista per mercoledì.
"Lo ricorderò sempre sorridente, solare e allegro" dice Lorenzo Campatelli, il capitano del Castelfiorentino United, ancora sotto choc come gli altri compagni che non riescono a togliersi dagli occhi il momento in cui Mattia è crollato sul campo. Campatelli conosceva Mattia ormai da due anni. "Abbiamo giocato insieme nelle ultime due stagioni" racconta con gli occhi gonfi e rossi per la commozione, camminando avanti e indietro per la sala d’attesa del pronto soccorso di Careggi dove sono presenti anche gli altri compagni di squadra e la dirigenza del Castelfiorentino. Per la verità, il giovane capitano ha poca voglia di parlare, il dolore è troppo. "Non sarà facile tornare a giocare, per di più a Campi per la partita che domenica è stata sospesa. Lo faremo per Mattia. Giocheremo per lui", dice Campatelli, cercando di farsi forza. Anche Scardigli è molto sconvolto. "In 35 anni che alleno non mi era mai capitata una tragedia del genere. Purtroppo ci siamo accorti subito che la situazione era grave. Il nostro massaggiatore e una donna dagli spalti, probabilmente la fidanzata di un giocatore del Lanciotto, sono stati i primi a soccorrerlo", racconta l’allenatore che ben conosceva Mattia visto che lo aveva allenato anche al Tuttocuoio nella stagione 2018-19.
"Era tornato in campo lo scorso novembre dopo un lungo stop a causa della rottura del crociato del ginocchio, mentre un piccolo affaticamento muscolare gli aveva fatto saltare la sfida di due settimane fa con la Cuoiopelli. Contro il Lanciotto era la partita del rientro e lui era molto felice di tornare in campo", racconta ancora il mister. "Ora siamo tutti sconvolti e non riesco a pensare alla ripresa del campionato. Ma quando sarà, saremo forti per Mattia", conclude l’allenatore.
P.m.
B.b.