Firenze, 30 novembre 2024 – Mai mollare: è il grido di battaglia, ora più che mai, del mondo artigiano protagonista nella nostra regione, vanto e in molti casi eccellenza pura. Ma le piccole imprese vanno supportate per metterle in grado di stare sul mercato. Limitare la burocrazia, aiutarle con un fisco più leggero, creare ponti forti e costanti per la formazione tra impresa e scuola. Il presidente della Cna Toscana Luca Tonini è il primo appassionato tra i suoi imprenditori: “Nonostante una situazione sociale ed economica critica, i nostri artigiani non si arrendono sia che si tratti di botteghe, piccolissime imprese, che di aziende strutturate”.
Determinazione, cambio di strategie, innovative sinergie di sistema. Certo è che le imprese artigiane hanno bisogno della massima attenzione perché di fronte hanno i problemi legati ai costi delle materie prime, ai mercati che non danno più certezze, alle nuove normative europee. Il settore moda è un esempio lampante della crisi. Rappresenta un campanello d’allarme anche per altri settori artigiani. Il Natale passerà con qualche conforto necessario (le otto settimane di cassa integrazione) ottenuto in tempi piuttosto rapidi. Ma ne servono subito dopo altre per aprire l’anno nuovo con una boccata d’ossigeno.
Lo scenario è preoccupante perché la crisi è nata nella seconda metà del 2023 e poi è esplosa in quest’anno: tutto per colpa del mercato “che vede una riduzione di fatturato delle principali griffe dovuto alla crisi del lusso con particolare riferimento ad alcuni mercati come la Cina, ma non solo”. “Prevediamo un 2025 non facile” ha spiegato il professor Gaetano Aiello. L’incubo che ci accompagna in questa fine anno è che la crisi congiunturale si trasformi in crisi strutturale.