"Non aveva mai dato segni di squilibrio", dice Carlo Voce, il padre di Martina, parlando del fidanzato di sua figlia. La famiglia ha preso il primo aereo per la Norvegia non appena è stata messa al corrente, nella serata di venerdì, di quello che era successo in uno dei sette negozi di Oslo di ’Smak av Italia’, catena di gastronomia di alta qualità dove la giovane studentessa fiorentina lavorava per mantenersi gli studi in informatica.
"Mia figlia è ancora a rischio della vita, però molto minimo, per fortuna – dice ancora Voce, professione avvocato come il fratello Antonio che lo accompagna –. Siamo in un ospedale molto ben attrezzato, è il migliore della Norvegia. L’hanno già operata due volte, è sotto controllo. E’ in terapia intensiva, è intubata, dovrà affrontare molte altre operazioni ma si sta sperando che ce la faccia".
Il padre di Martina ha incontrato la polizia norvegese e gli è stata fornita una ricostruzione della dinamica dell’aggressione. L’ex fidanzato è entrato all’improvviso "come un pazzo" nel supermercato gestito da due italiani e "le è saltato addosso e ha iniziato ad accoltellarla".
"Per fortuna – dice ancora Voce – sono intervenuti tre colleghi, tre ragazzi giovani, due ragazzi e una ragazza, che sono riusciti a fermare colpendo l’aggressore con un coltello, perché altrimenti non si sarebbe fermato".
Uno di questi colleghi-eroi è Oliver, un ragazzo con cui Martina ha stretto un bel rapporto. Ieri, i familiari hanno incontrato lui e i suoi genitori e lo hanno ringraziato per il suo intervento che ha salvato la vita di Martina. Per altro, lo stesso Oliver (arrestato e poi rilasciato) così come l’altro collega ha riportato diverse ferite. Ma la peggio l’ha avuta comunque la 21enne fiorentina: una trentina le coltellate che l’hanno raggiunta. "Ne ha una sul viso, vicino all’occhio, ne ha tre dietro la testa, ne ha una dietro l’orecchio gravissima. Fortunatamente l’ospedale era vicino e in 5 minuti era arrivata. Ha anche ferite allo sterno e alla schiena e un polso rotto e le braccia massacrate. Ma posso dire che è stata molto fortunata che l’ospedale era vicino e ci sono stati questi tre santi ragazzi che l’hanno salvata".
Il genitore aveva conosciuto l’ex fidanzato. "Sono stati insieme per due anni, e hanno convissuto per un anno e mezzo a Oslo. Ragazzo tranquillissimo. E’ venuto in vacanza con noi tante volte, l’ho portato da tante parti, è venuto in Italia. Si erano lasciati a settembre, io lo avevo rivisto a novembre, e lui non aveva accettato questa cosa. C’è stata una causa scatenante: mia figlia ora sarebbe venuta in Italia e il fatto che non sarebbe venuto con lei forse... Però tutte le persone che lo hanno conosciuto non avrebbero mai detto che era una persona aggressiva".
ste.bro.