REDAZIONE FIRENZE

E' morta Lara Vinca Masini, una tra i maggiori critici d'arte

Viveva a Firenze, aveva 94 anni

Lara Vinca Masini

Lara Vinca Masini

Firenze, 9 gennaio 2021 - È morta Lara Vinca Masini, celebre studiosa fiorentina d'arte contemporanea e tra i maggiori critici d'arte, autrice di saggi, monografie e curatrice di mostre dedicate alle arti visive contemporanee, all'architettura, al design e alle arti applicate.

Viveva a Firenze, aveva 94 anni. Il Comune, come ha annunciato alla notizia della morte l'assessore alla cultura Tommaso Sacchi, le dedicherà «subito un convegno nazionale sui musei italiani dopo il Covid». Viene ricordata come «una critica e storica dell'arte che ha influenzato con la sua profonda ricerca intere generazioni di intellettuali e storici del Paese» e come «un punto di riferimento di straordinario talento e valore». Ebbe un ruolo di primo piano nella critica d'arte già negli anni '60, negli anni '70 guidava il Museo Progressivo d'Arte Contemporanea di Livorno, uno dei progetti più sperimentali dell'Italia di quegli anni con la prima Biennale d'Arte Contemporanea della città. Nel 1978 ha partecipato alla Commissione italiana per le Arti Visive e per la Sezione Architettura della Biennale di Venezia e ottenne il Premio dei Lincei per la Critica nel 1986.

«Lara-Vinca Masini è stata un punto di riferimento non solo per Firenze, per una visione contemporanea dell'arte - ha ricordato Sacchi -. Con 'Umanesimo Disumanesimo nell'arte europea 1890/1980', manifestazione che organizzò nel 1980, invitò a Firenze artisti internazionali a realizzare interventi site-specific nello spazio urbano della città rinascimentale. Fu in assoluto il primo segnale forte del 'nuovò e la prima vera riflessione su rapporto tra arte pubblica e spazi urbani nella Firenze dei nostri giorni». Nel 2010 Lara-Vinca Masini stabilì di donare post mortem il suo archivio al Centro Pecci di Prato (all'epoca stimato in 200.000 pezzi fra cataloghi, carteggi, opere grafiche). Nel 2014 il Consiglio regionale della Toscana chiese di farle riconoscere quanto previsto dalla legge Bacchelli, ma la risposta fu negativa. Nel 2016 fu lanciato un appello da parte di numerosi intellettuali per riconoscerle un vitalizio. «È stata figura di riferimento nell'arte per molte generazioni. Una perdita enorme per Firenze», ha anche detto Sacchi.

Cordoglio anche da parte del Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato che, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, ha avviato da alcuni anni il riordino e la valorizzazione dell'importante archivio di materiali raccolti dalla studiosa.