OLGA MUGNAINI
Cronaca

L’arte ’nova’ di Stanislao Pointeau . Macchiaiolo di origini francesi

L’esposizione dedicata al pittore fiorentino ’toscanizzato’ organizzata dal Comune di San Casciano. Fa parte del progetto ’Terre degli Uffizi’ promosso da museo e Fondazione Cassa di risparmio di Firenze.

Il curatore Michele Amedei, Carlo Sisi (Fondazione Cr Firenze), il direttore degli Uffizi Simone Verde e il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi

Il curatore Michele Amedei, Carlo Sisi (Fondazione Cr Firenze), il direttore degli Uffizi Simone Verde e il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi

"Fra i macchiaioli da aggiungere e notare è Pointeau, francese italianizzato vissuto con noi e ricercatore dell’arte nova con molto talento". E’ lo stesso Giovanni Fattori a descrivere nel 1905 la bravura dell’amico, nato a Firenze nel 1833 da padre francese.

Ma oltre ad aver studiato all’Accademia di Belle Arti, frequentato il mitico il Caffè Michelangiolo e fondato, insieme a Telemaco Signorini e ad altri artisti, il gruppo dei Macchiaioli, Stanislao Pointeau è anche colui che crea un ponte fra i fermenti artistici toscani e la capitale culturale d’Europa, Parigi, dove tutto accadeva o stava per accadere. Da qui il titolo della mostra “Stanislao Pointeau: un macchiaiolo toscano di origini francesi”, a cura di Michele Amedei, organizzata dal Comune di San Casciano al Museo Giuliano Ghelli, nell’ambito del progetto ‘Terre degli Uffizi’, insieme a Fondazione Cr Firenze (fino al 16 febbraio).

La scelta del luogo non è casuale. San Casciano è infatti luogo natale di Carlo Del Bravo, il celebre lo storico dell’arte che per primo riscoprì Pointeau, ingiustamente dimenticato, alla fine degli anni Settanta, grazie alle sue ricerche artistiche.

"Il percorso espositivo getta una luce inedita sul rapporto del pittore francese con l’ambiente artistico internazionale - spiega il direttore degli Uffizi, Simone Verde - come rivelano le preziose incisioni di Marcellin Desboutin, mentre al suo legame con la compagine dei macchiaioli è dedicata la sezione che è fulcro della mostra e che comprende uno dei prestiti più importanti provenienti dalla Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, ”Sulle rive dell’Arno“, di Telemaco Signorini".

"Siamo felici di valorizzare un artista che amava la campagna toscana - afferma il sindaco Roberto Ciappi -. Il nostro museo accoglie una quarantina di opere tra dipinti e disegni, la maggior parte delle quali mai viste, in un percorso mette in luce i molteplici volti di Pointeau".

Il curatore sottolinea infatti l’evoluzione dello stile dell’artista della ’macchia’: "Chiude la mostra l’ultima sezione intitolata ‘’I soggiorni nel Sud Italia e il trasferimento a Pisa nel 1867’’ – conclude Amedei –, che espone una serie di dipinti su tela e su tavola attraverso i quali Pointeau dimostra il superamento delle sperimentazioni macchiaiole e la svolta simbolista maturata a contatto con la pittura italiana e internazionale di passaggio e residente a Pisa (dove morirà nel 1907) sul finire del secolo".