Elisa
Guidi *
La pandemia sembra finalmente giunta alla fine: proprio adesso che ne stiamo uscendo, però, non dobbiamo dimenticare alcune lezioni che il Covid19 ci ha impartito, anche perché il mondo non tornerà magicamente a essere quello di prima, come se niente fosse successo. È una riflessione che vale tanto più per l’artigianato, che sicuramente sta vivendo tuttora un momento molto difficile, soprattutto se guardiamo alle botteghe dei centri storici svuotati dai turisti, ma che in altre sue componenti ha saputo mettere a frutto in modo creativo questi due anni di sofferenza. Sì, perché mentre tutto intorno a noi chiudeva – scuole, luoghi di lavoro, locali – un’ampia parte del mondo dell’artigianato si apriva come mai in passato: grazie alle piattaforme digitali tanti artigiani sono entrati in connessione, si sono confrontati, hanno iniziato a collaborare, hanno scambiato idee, esperienze. È stato anche un momento fortemente creativo, in cui molti si sono presi il tempo di pensare, immaginare, costruire nuove strategie. E adesso che vediamo la fine del tunnel, dobbiamo essere pronti al post pandemia: si consumerà meno, ma si consumerà meglio, dovremo quindi produrre meno, ma con maggiore attenzione alla qualità, al valore aggiunto del progetto, delle tecniche, della storia. Si dovrà distinguere tra la qualità del saper fare dell’artigianato artistico e una semplice attività manuale con una produzione non sempre interessante, soprattutto in un mercato sempre più consapevole e attento. Nel contesto in divenire il prodotto artigianale potrebbe vivere una nuova età dell’oro, grazie a quei valori intrinseci che lo caratterizzano: non solo qualità formale, estetica, delle lavorazioni, ma anche sostenibilità ambientale e, aggiungerei, culturale, sociale ed economica. Ma per fare questo, niente può essere lasciato al caso: tutto – dai social network alla bottega – va studiato nel minimo dettaglio, e ogni mossa va pianificata per tempo. Facciamo sì che, anche per gli artigiani, questi due anni durissimi non siano passati invano.
* Coordinatrice di Artex