L’assedio dei bus. Divieti lettera morta e la doppia fila è realtà: "Ma serve una regia"

Viaggio nell’occhio del ciclone: lungarno Pecori Giraldi e il via vai infinito. Ecco come gli orari dei mezzi si accavallano e creano l’ingorgo dei visitatori. L’associazione di categoria: "Il Comune dovrebbe smistare gli autisti".

L’assedio dei bus. Divieti lettera morta e la doppia fila è realtà: "Ma serve una regia"

Viaggio nell’occhio del ciclone: lungarno Pecori Giraldi e il via vai infinito. Ecco come gli orari dei mezzi si accavallano e creano l’ingorgo dei visitatori. L’associazione di categoria: "Il Comune dovrebbe smistare gli autisti".

di Rossella Conte

FIRENZE

Dovrebbero essere dieci minuti, il tempo di far scendere o far salire i turisti. Lo dice anche il segnale con divieto che sventola in bella vista sul lungarno Pecori Giraldi. Invece le soste s’allungano, spesso in doppia o tripla fila, lungo un marciapiede dove si annidano anche abusivi, borseggiatori e pusher. Benvenuti nella giungla tra code chilometriche ai checkpoint e soste selvagge che fanno imbufalire i fiorentini. Scaricano i turisti e aspettano a ripartire. Dieci, quindici, venti minuti, mezz’ora. Intorno alle 15 si contano otto bus incasellati l’uno dietro l’altro, per chi arriva il posto non c’è e deve accontentarsi di una doppia fila in attesa che i colleghi liberino lo stallo. Arrivano dalla Polonia, dalla Spagna, dalla stessa Italia. E naturalmente non manca l’automobilista imbestialito che mette il piede sull’acceleratore e una mano sul clacson. La giungla di motori accesi è una scena più o meno quotidiana.

D’altra parte i numeri nel 2023 parlavano di quasi 2 mila autorizzazioni rilasciate da Sas ai bus turistici, ossia 63 al giorno in media. E la zona del lungarno Pecori Giraldi è rimasta un po’ il punto di approdo più gradito: vicino agli Uffizi e al centro. Se il sabato e la domenica sono i momenti più critici perché coincidono con gli arrivi e le partenze, anche in settimana non va meglio. E le infrazioni al regolamento sono diverse: non solo riguardano il tempo che, a volte, oltrepassa di gran lunga i dieci minuti, limite massimo consentito per l’operazione, ma a causa dell’intasamento, i bus parcheggiano anche uno di fianco all’altro, arrivando a prendersi (nei casi eccezionali) perfino tre corsie del viale.

Insomma l’ennesima beffa dovuta all’overtourism con ripercussioni in termini di traffico, inquinamento e vivibilità della città. I controlli della municipale sono a tappeto. Per rendere la portata del fenomeno: nel solo mese di agosto sono stati "identificati" 730 bus turistici. Di questi, ne sono stati sanzionati 95. Secondo il Comune di Firenze, in media una percentuale il 13 e il 15% dei bus turistici che entrano in città non paga il ticket d’ingresso, più o meno uno su sette.

"Il vero problema è che quella del lungarno Pecori Giraldi è l’unica area facilmente accessibile e ben collegata con il centro. Il Comune di Firenze concede le autorizzazioni, al momento del rilascio dovrebbe smistare direttamente gli autisti in modo da non creare ingorghi" sottolinea Cinzia Francini, coordinatore Cna Firenze Bus. Per Francini, però il vero problema è che il lungarno "è l’unica zona veramente comoda e ben servita. Ricordiamoci che chi entra paga un ticket". Poi la coordinatrice fa un esempio: "Un Euro 6 per entrare ha un costo di 315 euro e così via a salire. Quindi capiamo che, in alcuni momenti, ci siano dei disagi per la città, ma sono anche una risorsa per Firenze, fanno girare l’economia".

Secondo Francini la fascia oraria più critica è quella tra le 16 e le 17 quando le comitive di crocieristi devono far rientro verso i porti di Livorno o Spezia.

"Gli orari di partenza coincidono ecco perché a volte rileviamo delle difficoltà. Ma il problema potrebbe essere risolto a monte: il Comune di Firenze deve smistare al momento del rilascio dell’autorizzazione il bus e trovare altri punti che siano però una valida alternativa per gli autisti".