di Francesco Ingardia
Un’assemblea di Italia Viva per contarsi o per dare un segnale ai progressisti verso le regionali?
"Nessun “contarsi”, semmai confrontarsi. Crediamo in una politica partecipata, e l’assemblea metropolitana lo ha dimostrato", rivendica Francesco Casini, capogruppo in consiglio comunale e coordinatore metropolitano di Italia Viva. Un passaggio obbligato, per tirare le fila di questo 2024 in chiaroscuro dei renziani e "per riaffermare la necessità di una forza riformista, sia a Firenze che in Toscana".
A proposito. Iv è attore di governo della giunta Giani. Ma, in vista del voto nel 2025 c’è chi punta a scardinare le geometrie di 5 anni fa. Avs sgomita chiedendo discontinuità lungo l’asse Pd-5Stelle. Pretattiche per mettervi all’angolo?
"Oggi l’assetto di governo regionale è formato da PD e Italia Viva, e penso che insieme abbiamo lavorato molto bene e con coesione. Le tattiche di altri partiti che potrebbero far parte della coalizione sinceramente non mi interessano. Sarebbe anche arrivato il momento di chiudere con i veti. Nella mia esperienza politica, inclusa quella da sindaco, ho sempre lavorato per coinvolgere anche le forze di sinistra pronte a dare un contributo costruttivo. Credo che in Regione si possa continuare su questa strada".
Vi ritenete quindi organici nel centrosinistra? Perché il Pd pare apra solo a scanso di "ambiguità"...
"Siamo e continueremo ad essere parte integrante del centrosinistra. Questo è il nostro campo, ed è anche la nostra storia. Il nostro contributo viene dal centro, l’obiettivo è rafforzare la coalizione e portarla alla vittoria: i numeri di Italia Viva in Toscana sono ottimi, non solo Firenze con oltre l’8% di lista che è tesoro per la coalizione. Penso che ciò che davvero conteranno saranno i programmi. Sono convinto che ci sarà maggiore sintonia di quanto alcuni, per ragioni tattiche, vogliano oggi far credere.
Anche la Cgil, sondaggio alla mano, certifica che con Renzi e Azione nel campo progressista Giani, se riconfermato, potrebbe perdere 19 punti...
"Premesso che ho sempre collaborato benissimo con la Cgil, devo essere sincero: non trovo opportuno che utilizzi i soldi dei lavoratori per commissionare e soprattutto diffondere sondaggi politici. Mi chiedo anche quale sia il dibattito interno al sindacato su questa scelta. Si tratta poi di un sondaggio condotto su un campione ristretto. Non dimentichiamo, infatti, che il risultato è influenzato anche da un 20% degli iscritti che, secondo lo stesso sondaggio, preferisce Meloni a Schlein. È normale che questo 20% di meloniani non voglia Italia Viva nel centrosinistra: senza noi nella coalizione di centrosinistra, aumentano notevolmente le possibilità di vittoria del centrodestra".
Tav, FdI accusa il Comune di “auspicare“ la permanenza di 160 frecce su Santa Maria Novella a Foster ultimata. La sindaca dovrebbe chiarire?
"Sì, è doveroso fare chiarezza su questo tema. Dopo 30 anni d’attesa, il progetto del Passante Alta Velocità e della nuova stazione Foster ha l’obiettivo di liberare i binari a Santa Maria Novella per farci arrivare 200 treni di raggio regionale in più di oggi. Questo è il progetto e deve essere confermato".
E sul Franchi come valuta l’operato della sindaca sin qui?
"Purtroppo la sindaca ha ereditato un bel problema. Si sta sicuramente impegnando per portare a termine i lavori ma purtroppo temo che i tempi saranno lunghi. Lo stadio doveva farlo il presidente Commisso come era disposto a fare. Ma indietro non si torna. Occorre essere realisti e spiegare che vi sono ancora diverse complicazioni da risolvere, non è solo un problema di risorse, ma di cronopogramma. Bisogna essere trasparenti e dirlo una volta per tutte".