EMANUELE BALDI
Cronaca

’Lavagna’ Santa Trinita. Scarabocchi sul marmo. L’oltraggio al ponte vip

Vandalismi sui basamenti delle statue su entrambe le sponde dell’Arno. Davanti agli occhi dei passanti scritte, disegni e perfino una bestemmia .

I basamenti di marmo del ponte Santa Trinita ricoperti di graffiti

I basamenti di marmo del ponte Santa Trinita ricoperti di graffiti

Il ponte Santa Trinita non è il più bello di Firenze solo perché ha la sfortuna di avere un ’dirimpettaio’ dal nome un po’ ingombrante. Snello, slanciato, aggancia la Firenze nobile all’Oltrarno con un’eleganza strutturale che incanta turisti di mezzo mondo. La sindrome di Stendhal a quanto pare però non è affatto collettiva perché qualche balordo, o più di uno, di recente ha ritenuto fosse ’cosa buona e giusta’ agitare bombolette spray di colore nero e imbrattare il marmo, come noto materiale assai poroso, dei basamenti delle statue che abbelliscono il ponte. Statue che rappresentano le quattro stagioni e che hanno una storia bellissima, cucita sotto la pelle della città.

Il Ponte Santa Trinita, come tutti gli altri ponti fiorentini, ad eccezione del Ponte Vecchio che venne graziato, fu come è risaputi minato e distrutto dalle truppe tedesche in ritirata nella notte del 3 agosto 1944. Ma mentre in tutti gli altri casi si provvide a indire concorsi per individuare progetti moderni per restituire i ponti alla città, in questo caso la scelta finale fu quella di ricostruire il ponte “come era e dove era”, sulla spinta di un comitato costituito dall’antiquario fiorentino Luigi Bellini e presieduto dallo storico dell’arte Bernard Berenson. Così lo descrisse una guida turistica nell’Ottocento.

"Oltre la purezza e sobrietà filosofica degli ornati che vi si vedono, furono i suoi archi condotti con una curva sì elegante ed armoniosa che rapisce ed entusiasma l’anima e l’intelletto, specialmente se viene considerata quando le acque del fiume si sono elevate fino alla loro impostatura". Ma ecco un carico così grande di storia e significati viene ignorato dal primo cialtrone che si trova a passare da queste parti.

Le ’macchie’ sono su entrambe le sponde, sia verso via Tornabuoni che sul lato dell’Oltrarno. Scarabocchi, nient’altro che scarabocchi. Oltre a scritte incomprensibili sul marmo bianco figurano infatti dei disegnetti stilizzati di un pinguino e di un poliziotto che rincorre un tizio. C’è anche chi ha scritto sul marmo una bestemmia mentre un altro passante si è sentito in dovere di lasciare un ricordino con un pennarello blu. Per pulire i marmi servono materiali specifici e le operazioni di lavaggio sono sempre piuttosto complicate.