"Piena continuità lavorativa, retributiva e contrattuale per tutti gli addetti nel cambio di gestore dell’appalto". È quello che chiedono a gran voce, ormai da tempo, i circa 200 addetti – attualmente in forza a Opera Laboratori – dei servizi museali (biglietterie, sorveglianza, accoglienza) di Uffizi, palazzo Pitti, polo museale Regione Toscana e Opificio Pietre Dure. Una rivendicazione che ieri hanno ribadito in via de’ Gondi, in pieno centro storico, durante lo sciopero. Una protesta indetta da FilcamsCgil, UilTucs Toscana e Rsu Opera che ha visto in piazza praticamente la totalità dei lavoratori coinvolti nel cambio d’appalto. Con la conseguenza che ieri mattina le Gallerie degli Uffizi erano chiuse e anche la visita by night (prevista ogni martedì) ieri non è stata effettuata.
Alla base della protesta, quindi, il passaggio dei servizi museali da Opera Laboratori a CoopCulture che si è aggiudicata in via provvisoria il bando (e dovrebbe entrare all’inizio del 2025). "Oggi (ieri, ndr) c’è stata una grande dimostrazione della volontà di chi lavora, basta scaricabarile, senza risposte le mobilitazioni continueranno" hanno rimarcato i sindacati ricordando che "recentemente è stato disconosciuto il documento siglato dall’ex direttore degli Uffizi Eike Schmidt (nell’occasione anche Rup) il 19 dicembre 2023, frutto di un accordo che mirava a tutelare i lavoratori nei cambi d’appalto per tutti i musei in questione". Per i sindacati "è inaccettabile che un semplice avvicendamento nella Direzione museale permetta a un ente pubblico di disconoscere documenti già sottoscritti in sede istituzionale, senza tener conto della continuità amministrativa" e per questo si appellano "a tutti i firmatari di quella intesa, in primis Regione e Comune di Firenze. Chiediamo a tutte le forze politiche e alle istituzioni locali, che fin dal primo momento hanno seguito la nostra vicenda esprimendo pubblicamente la loro solidarietà, di dare ora concretezza alle parole spese".
Al presidio erano presenti in solidarietà anche delegati e lavoratori del turismo, della ristorazione e dei pubblici esercizi, "tutti settori dove, come nei beni culturali, si produce un’enorme ricchezza senza che ne beneficino lavoratori e lavoratrici. C’è un modello di turismo da cambiare e auspichiamo che il tema venga discusso nel prossimo G7 in città" hanno tuonato i sindacati. Al presidio presenti anche vari politici, tra cui l’assessore al Lavoro di Palazzo Vecchio Dario Danti, il presidente del consiglio comunale Cosimo Guccione, consiglieri comunali e regionali del Pd che hanno espresso solidarietà e vicinanza ai lavoratori. "In Parlamento il Pd ha già presentato numerose interrogazioni per ottenere chiarimenti dal ministro Giuli. Siamo preoccupati della gestione inadeguata del patrimonio culturale da parte del governo" sono le parole di Laura Rimi, responsabile cultura del Pd Toscana e Cristina Giachi, presidente commissione cultura in Consiglio regionale.