Firenze, primi dietrofront per l’aeroporto. I cantieri slittano al 2025, in forse il terminal-vigneto

Le prescrizioni chieste dal ministero farebbero aumentare i costi dell’opera. Il decreto di impatto ambientale arriverà a febbraio, poi conferenza dei servizi

Aeroporto Peretola

Turisti all'aeroporto di Firenze (foto Gianluca Moggi/New Press Photo)

Firenze, 19 agosto 2024 – L’inizio dei cantieri per la realizzazione del ’nuovo’ aeroporto di Firenze, dalla fine del 2024, potrebbe slittare alla prossima estate, dopo che il ministero avrà emesso il decreto di Via (Valutazione di impatto ambientale) – si presuppone a febbraio 2025 – e al termine della conferenza dei servizi. Toscana Aeroporti, infatti, avrebbe chiesto ulteriori 120 giorni per approfondire il progetto anche in base a tutte le prescrizioni inviate nel luglio scorso dalla commissione alla società che gestisce lo scalo aeroportuale di Peretola.

Altra novità, non di poco conto (come riportava ieri La Repubblica), è il ridimensionamento delle opere previste a causa di un aumento considerevole dei costi, oggi valutati in 300 milioni di euro. Su questa possibilità, Toscana Aeroporti sceglie la strada del silenzio per una forma di rispetto nei confronti del ministero delle Infrastrutture che sta valutando le carte e gli ulteriori studi che gli sono stati recapitati dal gruppo che fa capo al magnate argentino Edoardo Eurnekian, a capo di Corporation America.

Quello che si sa è che l’incremento delle spese e la necessità di ridurre l’impatto dell’opera su tutta l’area metterebbe in serio rischio la realizzazione del mega terminal da 40mila metri quadrati con tanto di vigneto (8 ettari) sul tetto, da costruire accanto all’attuale scalo che, nei desiderata di Toscana Aeroporti, verrebbe trasformato in un centro direzionale. A pregiudicare la fattibilità del progetto del futuro Vespucci sarebbero state in particolare le rilevazioni della sottocommissione sulla tutela ambientale e idraulica della zona. Misure di impermeabilizzazione necessarie per scongiurare, in caso di maltempo, una eventuale allagamento dell’area.

Come sarebbe corposo anche il dossier che riguardano il capitolo rumore con un focus inerente l’area del Polo Scientifico di Sesto. Prima che la commissione si esprima ed emani il decreto di Via (si pensa che questo possa avvenire entro il 28 febbraio prossimo), però, i Comuni della Piana e i comitati avranno 15 giorni di tempo per eventuali osservazioni, dopodiché – a meno di sorprese dell’ultimo minuto – i lavori potranno partire. E solo allora si saprà se dal progetto originale sarà stato stralciato il maxi terminal con i filari.

Non subirebbe, invece, alcuna modifica la nuova pista inclinata da 2,2 chilometri, per il rullaggio e l’atterraggio degli aerei, rivolta verso Case Passerini e non più verso Sesto e Monte Morello. Intanto, non sono mancati i disagi per quei viaggiatori che, ieri, si sarebbero dovuti imbarcare da Firenze per un volo previsto alle 6.15 e che invece si sono dovuti recare a Galilei di Pisa. In 180 hanno dovuto attendere ore prima di poter salire sul velivolo e partire per le vacanze. Un problema, questo, che si sarebbe verificato anche nelle scorse settimane a causa delle alte temperature registrate a Firenze e che avrebbero reso la pista incandescente.

A.P.