MANUELA PLASTINA
Cronaca

Lavori al ponte di Matassino. Tre giorni da bollino rosso

Senso unico alternato negli orari meno impattanti per limitare i disagi. Ma c’è il rischio caos. L’intervento di Publiacqua durerà fino a mercoledì.

Cantiere sul ponte di Matassino in una foto del 2024 (FotocronacheGermogl

Cantiere sul ponte di Matassino in una foto del 2024 (FotocronacheGermogl

Ancora lavori e ancora inevitabile caos sul ponte di Matassino. Saranno tre giorni difficili per i cittadini del Valdarno: da lunedì al 30 aprile dovrà essere istituto il senso unico alternato sull’unica infrastruttura che unisce i due argini del fiume, tra i territori di Figline e Reggello. È necessario, spiega l’amministrazione comunale, fare spazio in sicurezza agli operai di Publiacqua per lavori sulla tubazione sull’arcata del ponte lato Figline. Per ridurre i disagi, è stato deciso di concentrare la parte più impattante del cantiere e il relativo necessario senso unico alternato nelle fasce non di punta: i movieri saranno impegnati a regolare il traffico in orario 9,30-12 e 14,30-16.

Non la mattina presto e non nel pomeriggio, orario di entrata e uscita dal lavoro e dalle scuole. Quelle fasce orarie di cantiere, dicono dal Comune, sono prudenziali: "Il senso unico alternato sarà attivato solo laddove effettivamente necessario per eseguire le lavorazioni per ridurre al minimo i disagi alla circolazione stradale e non intaccare i momenti di maggior transito". Ma chiaramente dei problemi di traffico ci saranno.

È dall’estate scorsa che sono in corso a fasi alterne lavori di manutenzione straordinaria del ponte di Matassino previsti dalla Città Metropolitana (competente sulla tratta). Il maggior impatto fu proprio nei mesi estivi, per poi passare a interventi di Publiacqua che a gennaio hanno causato un bel po’ di caos. Ora, promettono dalle amministrazioni, il disagio sarà ridotto a momenti isolati nel corso di queste tre giornate. Intanto non ci sono tempistiche sull’atteso e richiesto secondo ponte: a novembre la Regione aveva stanziato 40mila per compartecipazione di spese per gli studi idraulici propedeutici alla progettazione preliminare dell’infrastruttura, della quale però non si sa più niente. Il primo progetto risale al lontano 2013.