Firenze, 1 dicembre 2024 – Una mail con mittente Fiorentina spedita nella posta elettronica di Palazzo Vecchio. Il contenuto? La disponibilità, stavolta messa nero su bianco, del patron viola Commisso a valutare se mettere mano al portafoglio per colmare, almeno in parte, le lacune finanziarie per il completamento dei lavori al Franchi.
Per intervenire economicamente nel restyling (ad oggi mancano all’appello complessivamente un centinaio di milioni) la Fiorentina avrebbe tuttavia chiesto innanzitutto una documentazione chiara e dettagliata sul progetto. Lotti, costi, tempi. Nero su bianco per evitare ’disguidi’ passati.
Prima di sedersi intorno a un tavolo con il Comune, insomma, la società vuole avere sotto mano il ’dossier’ Franchi per intero (ad oggi, per dirne una, non è ancora saltato fuori neanche il cronoprogramma nonostante le tante richieste delle opposizioni di Palazzo Vecchio, con il capogruppo di IV Francesco Casini in testa, di prenderlo in visione).
Ovviamente poi la Fiorentina, per il ’disturbo’ economico – Commisso, secondo i rumors potrebbe investire circa 50 milioni ma c’è chi non esclude che la cifra possa arrotondarsi in base agli accordi (stornata magari dall’affitto) sul futuro dell’impianto – chiederebbe in cambio la concessione del Franchi (non l’usufrutto trattandosi di un bene storico) per almeno 40 anni con tutti gli introiti che, oltre al calcio, ne potrebbero derivare tra eventi, concerti e altro.
Il nocciolo della questione sta proprio qui: per capire se, e in che misura, Commisso sarà disposto a coprire le attuali falle finanziarie del progetto bisognerà scovare il punto di caduta tra le richieste della Fiorentina e le concessioni che il Comune sarà disposto a dare. Ad oggi, con i finanziamenti iniziali, il Comune arriverebbe a meno della metà dei lavori. Ci sono infatti le risorse per completare i lavori in Fiesole, coprire la curva e mettere al riparo metà Maratona.
E poi? Per coprire l’altra metà del settore, fare i lavori in Ferrovia e ’rinfrescare’ massicciamente la tribuna con la creazione dell’area hospitality mancherebbero appunto circa 100 milioni. Ipotizzando che la Fiorentina si rendesse disponibile a coprirne la metà ce ne sarebbero da trovare ancora 50.
Palazzo Vecchio confida, ma non è certo, di poterli stornare dal bilancio una volta ottenuti i fondi per le periferie dal governo. Qualora questo non fosse possibile ci sarebbe un piano B, come rivelato nei giorni scorsi da La Nazione: dar vita a una sinergia tra enti locali e governo per coprire le spese. Venti milioni di euro arriverebbero dalla Regione, altri 20 da Comune e Metrocittà e la parte mancante da Roma a patto che, si sussurra negli ambienti ministeriali, Firenze superi l’’esame’ dei commissari Uefa in vista della candidatura a Euro 2032. Il clima tra Fiorentina e Comune, che martedì si vedranno a un tavolo in prefettura (tema le “criticità del Franchi” sottolineate proprio dalla sindaca Sara Funaro che ha chiesto l’incontro) a cui prenderanno parte anche il governatore Giani, la Lega Calcio, Comune di Empoli e il club azzurro. Probabile che sul piatto torni l’ipotesi (di cui però la Fiorentina non vuol sentir parlare) di traslocare per qualche turno di campionato nella città dirimpettaia e accelerare con i cantieri. Vedremo. Intanto Funaro (oggi sarà allo stadio) tende la mano alla Fiorentina. Parlando della lettera arrivata nei giorni scorsi la sindaca ha sottolineato la richiesta da parte della società di visionare “la documentazione e avviare una collaborazione”.
“Su questo – dice – è al lavoro la nostra direttrice Lucia Bartoli per fornire tutte le informazioni e i documenti necessari. Questo è un passo importante nel percorso di confronto e dialogo che abbiamo avviato con il presidente Rocco Commisso e il dg viola Alessandro Ferrari”.